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Andrea Belotti è l'attaccante rivelazione di questo inizio di stagione, sia al Torino che in Nazionale. In campionato ha già segnato 5 gol, uno in meno rispetto a Bacca, Higuain e Icardi, capocannonieri a parimerito. La sua fede milanista non l'ha mai nascosta, ma oggi alla Gazzetta dello Sport, entra più nello specifico. Così: "Il mio primo modello? Facile, Sheva. Stregato da una partita a San Siro, per me era una specie di santo: poteva esserci in campo Maradona, io vedevo solo Shevchenko. Di lui avrei voluto tutto, di tutti gli altri attaccanti che ho studiato una qualità a testa: la freddezza sotto porta di Mario Gomez, la facilità di smarcarsi di Torres, lo strapotere fisico di Drogba. Oggi provo a rubare qualche segreto ad Aguero: movimenti, senso della posizione, come sente la porta e arriva sulla palla prima degli altri. Fa gol sempre e in tutti i modi ed è pure un leader, di quelli che piacciono a me. Lo sentite parlare spesso? Quasi mai: però parla in campo".
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