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Come scrive oggi La Gazzetta dello Sport, Silvio Berlusconi in realtà ha già deciso di esonerare Sinisa Mihajlovic. Ieri il presidente ha dichiarato a Rtl di sperare che in queste ultime partita il tecnico serbo possa cambiare il gioco della squadra. Ma la speranza non va di pari passo con la convinzione che Mihajlovic non sia il tecnico giusto per dare al Milan quello che il presidente vuole dalla sua squadra.
Il calcio di Mihajlovic è fatto di solidità difensiva e ripartenze veloci. Un gioco a tratti efficace, soprattutto dopo gennaio, ma lontanissimo dall'idea di calcio di Berlusconi, che vorrebbe avere sempre il possesso della palla. Proprio per questa semplice divergenza di visioni tattiche il rapporto tra i due molto difficilmente continuerà.
Ma, purtroppo per il Milan, quasi tutti i problemi della squadra rossonera non nascono con l'arrivo di Mihajlovic. Il tecnico serbo lavora con quello che ha a disposizione. Quello che manca da qualche anno è un progetto a medio-lungo termine. Il mercato del Milan negli ultimi anni va alternando 2 anni di parametri zero e affari last minute a un anno di 90 milioni di euro spesi sul mercato, ma senza un criterio. Senza la programmazione, senza un allenatore con un piano di sviluppo triennale con la fiducia della società, e senza un mercato condiviso con l'allenatore, l'esonero di Mihajlovic rischia di essere l'ennesimo inutile, dopo Seedorf e Inzaghi.
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