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Silvio Berlusconi torna a parlare di Milan, stavolta su Radio Radio. Ecco le sue parole: "Amo fortemente il Milan, per cui nel caso dovessi separarmene, soffrirei moltissimo”.
Sulla trattativa con i cinesi: “Anch'io sono preoccupato che le cose vadano troppo per le lunghe. Le società cinesi che si sono interessate al Milan hanno un fatturato grandissimo e anche delle partecipazioni statali, sono loro che si stanno confrontando per vedere quale percentuale attribuirsi. Io sono stato chiaro: chi entra deve garantire gli investimenti necessari a riportare il Milan in alto in Italia, in Europa e nel mondo. Serve la sicurezza che questi signori vogliano fare del Milan una gigante del calcio mondiale”.
Sulla crisi del Milan: “Non credo sia solo colpa degli allenatori, negli ultimi 4 anni io ho perso serenità ho affrontato 73 processi e ho passato interi pomeriggi con i miei avvocati per le oltre tremila udienze.Avrei voluto essere più vicino al Milan e forse è mancato lo stimolo del rapporto diretto che sapevo instaurare con i calciatori. Oggi il Milan che è andato in campo mi ha fatto soffrire perché ero sicuro che potesse dare molto di più. Abbiamo una rosa capace di fare molto di più di quanto è stato fatto e in Coppa Italia si è visto”.
Sulla cessione del club: “Vediamo cosa succede, se questa negoziazione non dovesse andare come speriamo bisognerà ripartire da capo. In tal caso si tornerà al progetto di un Milan che chieda pazienza ai suoi tifosi e riparta da giocatori italiani e giovani, che abbiano fame di vittoria e possano raggiungere risultati dovuti alla gioventù e alla fame di successo”.
Sul suo futuro: “Mi hanno offerto la carica di presidente, dicendo che sono un brand importante in Cina. Il Milan ha tanti cinesi che simpatizzano, io sono il politico più conosciuto in Cina, mi hanno chiesto di rimanere presidente”.
Sul vertice di oggi: “Sì, ci potrebbe essere un vertice decisivo per la svolta”.
Sul destino di Brocchi: “Non posso dare una risposta perché ove ci sia il passaggio di proprietà della maggioranza saranno loro a prendere decisioni a riguardo. Ho sentito nomi di allenatori molto ambiziosi, ma - dipendesse da me - mi affiderei ancora a Brocchi. Se dovessimo procedere con l'ipotesi di un Milan italiano e giovane punterei sicuramente su di lui”.
Su un Milan in formato Leicester: "Dovessimo restare così, partiremmo da giocatori italiani giovani, magari una buona parte provenienti dal vivaio del Milan, che formino una squadra molto compatta, che abbia fame di vittorie e possa raggiungere dei risultati. In Italia si può ripetere un esperimento simile al Leicester"
Sui tifosi: “I tifosi non hanno memoria, molti hanno dimenticato qualcosa, però capisco che l'amore del Milan possa spingere a questo”.
Sul passato: “I giocatori a cui sono rimasto più affezionato sono Maldini e Van Basten, alcune vicende mi hanno portato vicino a loro. Giocatori che non ho preso? Non ce ne sono, tutti i giocatori che volevamo siamo riusciti a portarli al Milan. Abbiamo avuto un periodo meraviglioso e abbiamo goduto di tante vittorie con 28 trofei internazionali conquistati. Io credo che questa attitudine dobbiamo mantenerla".
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