è sembrato un Silvio Berlusconi molto chiaro, finalmente con idee precise. E ha dimostrato, come se non bastasse, anche una certa coerenza. Perché? Per il semplice motivo che ha confermato il fatto che Gigio Donnarumma resterà in rossonero per altri 15 anni, , e che Sinisa Mihajlovic verrà valutato soltanto a fine stagione. Non a caso, quest'ultime otto partite di campionato e la finale di Coppa Italia saranno decisive per il tecnico serbo.
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Berlusconi, no a Conte e Di Francesco. E cresce la tentazione Brocchi
Ma è proprio a proposito del futuro della panchina rossonera che ieri il patron rossonero ha spiazzato tutti: "Conte e Di Francesco? Non credo siano i nomi giusti". Parole sin troppo sorprendenti. Non tanto per Antonio Conte, , quanto per Di Francesco, . Anche se - giusto sottolinearlo - il nome dell'allenatore del Sassuolo rimane comunque in orbita Milan per pochi semplici motivi: è un tecnico già formato, ha uno spirito aggressivo e, soprattutto, un ingaggio sostenibile.
Le parole di ieri del presidente milanista, in ogni caso, potrebbero celare un importante indizio. Perché se Conte e Di Francesco 'non sembrano essere nomi giusti' a detta di Berlusconi, non vale lo stesso per Cristian Brocchi. Il tecnico della Primavera sa lavorare con i giovani ed è ritenuto un allenatore con grande potenziale. Al termine della stagione, dunque, se Sinisa Mihajlovic non dovesse essere riconfermato, la dirigenza sarà pronta a valutare più che bene anche il profilo dell'attuale tecnico della Primavera. A riportare la notizia è l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport'.
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