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Di male in peggio! In molti l’avevano detto che il problema del Milan non era l’allenatore e che, forse, il problema numero uno è proprio il numero uno. Non si può non essere grati a Silvio Berlusconi per come abbia risollevato e portato in auge il Milan, ma non si può nemmeno negare che negli ultimi anni la nave stia affondando. E non sarà etico, ma mai come in questo caso è giusto che il comandante la lasci andare. Ormai è finito un ciclo e affinché la storia si possa ripetere è necessario che qualcosa cambi. La “rivoluzione”, questa stagione l’ha insegnato, non dipende tanto dall’allenatore e dalla rosa, quanto da chi dall’alto muove tutte le pedine.
Sarà difficile, però, trovare qualcuno che ami il Milan come l’attuale patron rossonero, perché per Berlusconi non si tratta di sete di potere o prestigio personale, ma di amore e questa idea credo sia condivisa da tutti. Il tentennamento e la disponibilità a cedere solo la minoranza delle quote societarie è dovuta alla volontà di tutelare il Milan e si andrà avanti con smentite e nessuna conferma finché non si sarà certi della serietà e affidabilità dei compratori.
Situazione difficile quindi da ogni punto di vista in quel di via Aldo Rossi. La tensione non si respira solo ai piani alti, è anche in campo, dove il cambio repentino in panchina non ha sortito l’effetto sperato. Brocchi non funziona e il “bel giuoco” tanto osannato dal presidente non è proprio pervenuto.
Cosa penso del Milan di Brocchi? Non penso, osservo! Niente contro l’ex n.32, anzi, ma credo che non sia l’uomo giusto e non per demeriti. Il Milan ha bisogno di un allenatore che non sia troppo vicino alla squadra, non andava bene Seedorf, così come Inzaghi e ora Brocchi. Mihajlovic ha pagato il feeling mai nato con il presidente, ma poteva andar bene, almeno finché la società non fosse stata in grado di permettersi un top allenatore.
Credevamo che con qualche piccolo cambiamento la situazione poteva migliorare, ma arrivati a fine campionato possiamo affermare che siamo in una fase di stallo che non si riesce a superare, ormai da tre stagioni. Poco importa che ci sia una finale di Coppa Italia da disputare e che le possibilità di raggiungere l’Europa League siano concrete, il Milan non riesce a cambiare. Non resta quindi altro da dire, la soluzione è, a malincuore, solo una: vendere.
@FedericaDB22
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