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BERTOLACCI sul MILAN: “Qui si vuole tutto e subito, date tempo a Mihajlovic”

Lorenzo Romagna

Anche Andrea Bertolacci, intervistato dal 'Corriere della Sera', ha provato a parlare della situazione rossonera e a fissare gli obiettivi per la stagione

"Cos’è mancato al Milan fin qui? La parola è: continuità. Facciamo partite che non t’aspetti, penso alla Fiorentina, e poi non ci ripetiamo. A Empoli è mancato il cinismo; se vai due volte in vantaggio devi vincere", così Andrea Bertolacci, arrivato al Milan in estate per 20 milioni di euro, ha commentato l'attuale stagione rossonera. Il centrocampista ex Genoa, intervistato dal 'Corriere della Sera', ha provato a parlare dell'attuale situazione rossonera e fissare gli obiettivi per la stagione: ", di certo eravamo partiti con altri traguardi. Ma il campionato è ancora lungo".

: "Non credo sarà sottotono. Si affrontano due squadre molto forti. Noi abbiamo perso punti che non meritavamo di perdere, penso al Verona, al Bologna, al Carpi, al secondo tempo di Roma. Con 6/7 punti in più sarebbe un altro campionato. Ci manca la spregiudicatezza che ti consente di tentare la giocata. Non c’è se hai paura di non portare a casa il risultato. Se ne esce con la consapevolezza che siamo forti. Derby ultimo tremo per la Champions? Non amo i pronostici, ma è molto importante. Anche perché è uno scontro diretto ".

Sul clima di San Siro: "No, non aiuta. Però noi dobbiamo essere bravi a isolarci. In allenamento vediamo i nostri valori, sappiamo che siamo forti. La fiducia altrui però si conquista solo con i risultati. Uno dei nostri obiettivi deve essere proprio quello di riportare i tifosi allo stadio".

Sulle sue difficoltà: "Ho sofferto un po’ l’ambientamento. Dopo l’infortunio in Nazionale avevo ritrovato le mie qualità, ma poi mi sono fatto male di nuovo. Alla squadra manca continuità nelle prestazioni e nei risultati e questo incide anche sui singoli".

Sul peso della maglia rossonera: "È più importante di quella rossoblu, ma col Genoa sono arrivato sesto e poi quando indossi la maglia della Nazionale sei già nel calcio che conta. Se alla Juve è più facile ambientarsi? Certo, è più facile in una realtà che sa già vincere, con un progetto consolidato, infatti Allegri ha proseguito sulla scia di Conte. Il Milan è in una fase di ricostruzione, ha cambiato tanti giocatori e anche allenatori".

Su Mihajlovic sempre in discussione: "Sarebbe da ipocriti dire che sono cose che non dispiacciono e non danno fastidio, immagino anche a lui. Però abbiamo dimostrato con i fatti di essere un gruppo unito e di stare con l’allenatore. Il meglio l’abbiamo dato proprio nelle difficoltà. Forse il segreto sta proprio nell’essere arrabbiati. Se è importante dare tempo al tecnico? Assolutamente. L’allenatore deve poter lavorare per trasmettere la sua mentalità, ma sappiamo bene che al Milan si vuole tutto e subito. Da una parte lo capisco, dall’altra non è facile".

Ancora su Mihajlovic: "Mi ha migliorato nella mentalità, mi ha dato più determinazione, più rabbia, più fame".