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Andrea Bertolacci, centrocampista rossonero arrivato dal Genoa la scorsa estate, non ha ancora pienamente convinto con la maglia milanista. Tutti i tifosi - inutile nasconderlo - si sarebbero aspettati qualcosa in più. Ma l'ex romanista è pronto a far ricredere tutti e si dice pronto ad affrontare il derby di domani sera: "Cerco di mantenere le solite abitudini, se ti carichi troppo rischi di arrivare scarico. Certo, ci teniamo tanto per i tifosi. Un derby salva la stagione? No, se per caso vinci, ma perdi le successive, la gente si dimentica presto del derby. Se è vero che Stramaccioni mi avrebbe voluto all'Inter? Sì, ma sapeva che era difficile, perché il mio cartellino era a metà tra Genoa e Roma".
Dopo aver parlato della sfida con l'Inter e , non proprio rosea, in casa Milan, si concede anche qualche ricordo: "Non è vero che da bambino mi chiamavano 'cicciottello'. Però dicevano che assomigliavo a Seedorf perché avevo il sederone. Da bambino seguivo mio padre (campione del mondo di off-shore, ndr) ovunque. Poi, quando avevo 8 anni, mi ha fatto salire con lui nell’abitacolo. Un trauma. Ero sulle sue gambe, c’era il cupolino, era stretto, mi mancava l’aria. E poi l’acceleratore era solo a metà e già tremava tutto. Da allora non ho più voluto seguirlo. Pensi che mi era rimasta talmente tanta paura che quando io giocavo alla domenica e lui gareggiava, ero d’accordo con mia madre che mi facesse un segno dagli spalti per dirmi che lui stava bene. Oggi credo che l’abbia fatto apposta per farmi capire quanto fosse pericoloso e farmi cambiare strada. Quando è diventato campione del mondo, l’ho convinto a smettere. Come si trova un romano a Milano? Benissimo, me l’avevano detto che la qualità di vita era alta. Io esco poco, mia moglie sta frequentando la scuola di chef: cucina lei!".
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