Birsa e quel periodo magico

Domenica sera il Milan nella sfida del Bentegodi contro il Chievo incontrerà una vecchia conoscenza rossonera, Valter Birsa.

Il centrocampista sloveno classe '86, con un passato in Ligue 1 con le maglie di Sochaux e Auxerre, venne acquistato dal Milan nell’estate del 2013 dal Genoa, dopo un’ultima stagione trascorsa tra luci e ombre in prestito al Torino. L’esperienza in rossonero di Birsa è durata solo una stagione, nella quale non è mai riuscito a imporsi e a convincere Max Allegri prima e Seedorf poi. Complice infatti la stagione complicata in cui si trovò a Milanello, l’ex numero 14 rossonero ha faticato ad adattarsi ai ritmi di una grande squadra come il Milan senza mai riuscire a trovare la sua condizione ideale e una collocazione fissa in campo.

Il suo trascorso rossonero è però ben saldo nella mente dei tifosi grazie a due gol meravigliosi, ma anche gli unici realizzati con la maglia del Milan, segnati ai danni di Sampdoria e Udinese nell’ottobre del 2013. Due gol molto simili tra di loro, entrambi scaturiti dall’intesa dell’asse Robinho – Birsa: il brasiliano al limite dell’area avversaria scarica su Birsa che di prima intenzione, da posizione accentra, calcia la palla in rete, verso il secondo palo, dove il portiere non può arrivare. È molto curioso il fatto che quest’anno Chievo – Milan sia caduta proprio ad ottobre, mese in cui Birsa, nella sua permanenza rossonera, riuscì ad esprimere il suo miglior calcio, impreziosendo anche l’ottimo periodo di forma con i due goal.

Le due perle realizzate contro i blucerchiati e i friulani restano però le uniche tracce del passaggio al Milan dello sloveno che a fine stagione lasciò la casacca milanista con all’attivo solo 15 presenze in campionato e 4 in Champions League per accasarsi in prestito nella sponda clivense di Verona. Il 2 luglio 2015 al termine del periodo in prestito il Chievo decise di acquistare a titolo definitivo Valter Birsa.

A proposito della sua esperienza con la maglia del Milan. lo sloveno ad agosto ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport di non essere arrivato al Milan nel momento giusto della sua carriera e di essere quasi rinato dopo il suo trasferimento al Chievo.

Fabio Anelli

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