Era stato ceduto, ad agosto 2013, per 12 milioni di euro allo Schalke 04, quando, appena un paio di giorni prima, con una doppietta realizzata a 'San Siro' contro il PSV Eindhoven aveva garantito la qualificazione del Milan ai gironi di Champions League. Nel gennaio 2016, dopo due anni e mezzo, , perché il richiamo della famiglia, e di 'casa' è stato fortissimo. “La mia prima casa è Berlino, perché sono nato lì, ma subito dopo viene Milano: qui ho vissuto tre anni incredibili, mi sono fatto tanti amici e ho trovato l’amore. Quindi sto bene: mi sento caldo, come si dice in Germania”, ha spiegato Boateng, il quale ha rilasciato una lunga intervista al mensile 'Forza Milan'. Ecco tutte le dichiarazioni del 'Boa':
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BOATENG: “Al MILAN è tutto speciale, qui sono felice”
Cosa è cambiato tra il Boateng di prima, e quello che è tornato in rossonero? “Da un lato sono la persona che ero prima, perché nessuno mi può cambiare e nemmeno io voglio cambiare tanto; dall’altro, però, sono padre di due figli e quindi sono aumentate le responsabilità: devo pensare di più, rispetto a prima sono maggiormente riflessivo. Il Boateng di oggi certo non è uguale al Boateng del primo anno al Milan, con il tempo si cresce e si impara a non ripetere certi errori. In questi anni ho lasciato indietro tante cose negative, ”.
Com'è andata l'esperienza in Germania: “Il primo anno allo Schalke 04 è andato bene, nel secondo sono cominciati i problemi ma non da parte mia: è stata la società a cambiare atteggiamento nei miei confronti. Mi ha colpito il fatto che da un giorno all’altro mi hanno messo fuori rosa dopo aver detto che ero il giocatore più importante della squadra. Una situazione molto strana. Comunque è stata un’esperienza, per quanto negativa, che ha contribuito a farmi crescere e dalla quale ho imparato molto”.
Boateng, prima di essere tesserato, si è allenato per mesi a Milanello. E' pesato il periodo di forzata inattività? “Sapevo a cosa andavo incontro e ho cercato di fare del mio meglio. Nei mesi scorsi ho pensato solo ad allenarmi, dando il massimo in ogni occasione e provando a rendermi utile alla squadra in qualche modo. Dopo essere finito ai margini nello Schalke 04, tornare a Milanello anche solo per rivivere la vita dello spogliatoio ”.
Ha pensato veramente di smettere? E cosa ha provato Boateng dopo il gol contro la Fiorentina? Queste le parole del centrocampista ghanese: “A quasi 29 anni sono una persona felice, perché ho ritrovato il Milan e sento l’amore dei tifosi. Sono al top e ho ancora tanto da dare a questo sport. Tornare a segnare con questa maglia è stato un misto di gioia ed emozione: alla fine della partita contro la Fiorentina, rientrando verso lo spogliatoio, ho pianto nel tunnel per la sofferenza accumulata nell’ultimo periodo. È stato un pianto liberatorio. Vale sia per me sia per la mia famiglia, che ha sofferto con me in questi mesi. . La scorsa estate sono arrivato a un punto in cui sono stato veramente giù. Per una settimana ho pensato di smettere. A quel punto mi è arrivata la botta della mia fidanzata, la quale mi ha detto che ero fuori di testa perché a 28 anni un calciatore ha ancora tanto da dare. Ovviamente aveva ragione lei”.
L'opinione di Boateng sui giovani di oggi: “Mi sembra tutto diverso rispetto a quando ho cominciato. Girano molti più soldi rispetto a 10-12 anni fa e questo i ragazzi lo sanno. Mi sembra che manchi la voglia di sacrificarsi in allenamento, perché i giovani di oggi hanno tutto. Per quello che vedo io, la passione non è la stessa”.
Perché definisce il Milan così speciale? “Per tanti motivi. Quando sono andato allo Schalke 04 il Milan mi mancava, non tanto perché avessi vinto lo Scudetto o perché avessi avuto dei grandi compagni di squadra, quanto perché qui c’è un clima diverso rispetto agli altri posti. La pensa così anche Ibrahimovic, che ha sempre giocato in grandi squadre ma ha detto di non aver mai trovato un posto più bello di Milanello. Rossonero una volta, rossonero per sempre? Assolutamente sì”.
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