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Brexit, ora il calcio inglese è più povero

Donato Bulfon

La scelta del popolo britannico di uscire dall'Europa, la cosiddetta Brexit, condizionerà anche il mondo del calcio d'Oltremanica.

La scelta del popolo britannico di uscire dall'Europa, la cosiddetta Brexit, condizionerà anche il mondo del calcio d'Oltremanica.

Si è già visto come oggi i mercati finanziari abbiano reagito con tanta sfiducia e le Borse tutte in forte discesa: il referendum cambierà molto anche nel calcio britannico. Tutti, infatti, come analizzato da Sportmediaset, si sono svegliati un po' più poveri, circa del 10%, con un crollo sistematico del valore della sterlina al minino da trent'anni. Il potere d’acquisto della Premier League ha subito uno scossone, non elevato, ma significativo.

Facendo un esempio, il Manchester aveva promesso a Zlatan Ibrahimovic uno stipendio di 15 milioni a stagione, ora la firma dello svedese costerebbe 17 o 18 milioni. I grandi giocatori, per questo motivo, vorranno essere pagati in euro o dollari e anche i loro procuratori. Per questo, rispetto ad un anno fa, le squadre inglesi hanno perso quasi il 20% del valore dei loro denari. Una Premier più povera, però, può anche essere una preda per i club esteri, come Real Madrid, Barcellona, PSG, Bayern Monaco e anche la nostra Juventus, che oggi si sono svegliati in una posizione di forza rispetto alle squadre inglesi.

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