L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport racconta di come Cristian Brocchi sta pensando di riprendere in mano il Milan verso la finale di Tim Cup del 21 maggio contro la Juventus. E' naturale che l'allenatore rossonero continui a ripetere che ora pensa solo al campionato, ma è altrettanto naturale che un occhio sia sempre rivolto alla possibilità di portare un trofeo a Milano.
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Brocchi e la missione Tim Cup: 17 giorni per prepararsi
Il primo problema da risolvere è di ordine tecnico-tattico. Il 4-3-1-2 lascia troppi spazi in fase di non possesso, ma permette anche di avere il pallino del gioco in mano. Quanto dimostrato nelle due gare di campionato contro i bianconeri, è che se lasci comandare il gioco alla Juve prima o poi segna. Dunque il tecnico milanista intende continuare a lavorare su questo modulo, per tenere il possesso palla e dettare il ritmo.
Col il 4-4-2 la squadra rimarrebbe troppo bassa, limitandosi alle azioni di contropiede: troppo poco per sperare di battere la squadra di Allegri. Inoltre, come ha detto lo stesso Brocchi, senza Bonaventura il 4-4-2 non si può fare. Stesso discorso per il 4-3-3, altro modulo gradito al mister, in cui tralaltro sarebbe complicato inserire Balotelli.
Oltre al discorso tecnico-tattico, c'è da risolvere anche il difficile problema mentale. La squadra non ha più fiducia in se stessa e il gruppo è disunito. Brocchi intende dare sicurezze ai giocatori col bel gioco, puntando su chi dà il meglio in allenamento (vedi Josè Mauri).
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