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Brocchi: “Vorrei rimanere per sempre al Milan, amo il calcio offensivo”

Cristian Brocchi Milan
L'allenatore del Milan Cristian Brocchi, ospite serale della trasmissione Mediaset "Tiki Taka", ha parlato del momento dei rossoneri e del suo esordio in panchina.

Donato Bulfon

L'allenatore del Milan Cristian Brocchi, ospite serale della trasmissione Mediaset "Tiki Taka", ha parlato del momento dei rossoneri e del suo esordio in panchina. . Ecco le sue parole.

AL MILAN DA GIOCATORE -  "Gattuso era fantastico, dava dimostrazione di quello che si doveva mettere in campo. Io sono più calmo di lui (ride, ndr). Qualche ex compagno si è fatto sentire, sono persone a cui sono molto legato, nonostante ci siamo visti poco negli ultimi anni c'è grande affetto. Sono contento per chi mi ha scritto ma sono più contento per chi non mi ha scritto".

LA CARRIERA DA CALCIATORE - "Ho fatto tanta fatica nella mia carriera, mi è stato regalato poco. Il momento più difficile è stato al Milan, quando era più facile mollare. Negli ultimi due anni però sono quasi sempre stato titolare, ho giocato partite che altri calciatori non hanno mai avuto l'onore di giocare. Non volevo perdermi niente, ho vissuto tutto con grande entusiasmo. Abbiamo vinto tanto".

SUL FUTURO  E LA CLASSIFICA - "Non lo prendo come pressione, ho l'opportunità di allenare un top club come il Milan ed è la cosa migliore che potesse capitarmi, sto dando il massimo che posso e lo farò fino all'ultimo giorno, che sia il 21 maggio o fino non si sa quando. Vorrei rimanere per sempre, entrare nella storia del Milan, ma non penso a quello che sarà. Penso a raggiungere gli obiettivi del Milan con la massima serenità. La classifica? E' un discorso difficile, sono appena entrato a far parte di questo gruppo, non sarebbe un bel gesto parlare. Adesso ho trovato un gruppo che dal punto della vista della voglia e della personalità è molto più di quanto si diceva. La colpa non è di chi allenava ma di una serie di situazione che si sono messe insieme. La speranza è che possano dare tutto da qui alla fine dell'anno, se lo meritano. Mi piacerebbe vedere i ragazzi come mi hanno seguito in questi giorni. Dipenderà da noi, siamo avanti. Vorrei che l'atteggiamento visto a Genova ci sia anche nelle prossime partite".

SU ANCELOTTI - "E' il numero uno, anche Reja è sullo stile di Ancelotti. Ho avuto la fortuna di essere allenato da grandi allenatori, ma ho una mia personalità, spero che questo mi possa aiutare in questa nuova veste".

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