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E’ un copione che si ripete da tre anni a questa parte. Dall’esonero di Allegri a quello di Seedorf, passando per Inzaghi e, adesso, Sinisa Mihajlovic. È un Milan – quello degli ultimi anni - che si sta, via via, dematerializzando. Il caos societario è diventato, ormai, una routine quotidiana: un glorioso presidente (grazie al quale questa squadra è arrivata in alto) fa collezione di allenatori neanche fosse Zamparini; un amministratore delegato considerato, in passato, il re indiscusso del mercato, ma che, oggi, inanella una brutta figura dietro l’altra. È un momento duro per i tifosi del Milan, ancor più duro – forse – per chi siede in panchina, potendo immaginare il destino (certo) a cui va incontro. Toccherà a Brocchi, adesso, cercare di concretizzare quelle (poche) speranze dei tifosi, ormai disillusi dopo anni di ingloriosi insuccessi (calcistici e societari). Certamente, la strada del neoallenatore rossonero potrebbe essere raffigurata con il Mortirolo, un’impervia salita (una delle più dure al mondo) che respinge chi non la affronta con il giusto spirito. Analizziamo tutte le difficoltà alle quali va incontro Brocchi.
Mario Perri
Quando mancano solo sei partite al termine della Serie A e l’obiettivo minimo di centrare un piazzamento tra le prime cinque del campionato è - ormai - saltato, Brocchi difficilmente riuscirà a meritarsi la riconferma per la prossima stagione. L’unica sua chance sarebbe la conquista della Coppa Italia che, comunque, resta un obiettivo non semplice, se si considera la superiorità della Juventus in questo momento. L’ex tecnico della Primavera rossonera sarebbe stato fortemente voluto dal presidente Berlusconi, il quale condivide il credo calcistico di Brocchi: possesso palla, pressing alto e utilizzo del trequartista. Tuttavia, per una buona acquisizione del possesso palla e per il recepimento dei concetti del pressing alto occorrerebbe duro lavoro e tanto tempo a disposizione.
Mario Perri
La squadra, inoltre, così come evidenziato nelle ultime cinque gare di campionato, sembra aver perso ogni stimolo. Con la consapevolezza di non poter raggiungere un piazzamento degno dei colori rossoneri in campionato, infatti, c’è il rischio che i giocatori possano scendere in campo – nelle sei restanti partite – svogliati e demotivati. A questo va aggiunto che non tutti hanno preso bene la scelta della società di andare in ritiro (Bacca su tutti).
Mario Perri
Brocchi, ad oggi, non ha mai avuto esperienze da allenatore in nessuna squadra. Così come successo con Inzaghi c’è il rischio che la situazione gli sfugga subito di mano, data l’ovvia inesperienza del tecnico 40enne. L’aver allenato la Primavera del Milan (senza risultati esaltanti) non può essere un requisito per poter sedere sulla panchina di uno dei club più prestigiosi del mondo. Inoltre, lo scetticismo dei tifosi e della stampa potrebbe influire – ancor di più – negativamente sul morale di squadra e allenatore.
Mario Perri
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