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Buffon: “Il Milan? Lo rispettiamo molto. La soglia d’allerta è alta”

Salvatore Cantone

Ecco le parole di Gianluigi Buffon alla vigilia di Milan-Juventus, partita valida per la finale di Supercoppa Italiana.

Ecco le parole di Gianluigi Buffon alla vigilia di Milan-Juventus, partita valida per la finale di Supercoppa Italiana: "Una finale non da appelli e le motivazioni si mantengono molto alte. Con la Supercoppa ho un buon feeling e proprio perché ho questo buon feeling, torno spesso a ricordare quella persa con il Napoli, che mi brucia ancora. Voglio far di tutto per vincere domani".

SULLE 600 PARTITE IN CARRIERA: "Fa piacere che qualcuno le conti per me e che venga reso partecipe di questi traguardi. Non saranno le ultime, qualcosina c'è ancora da dare, a partire da domani. Come in tutte le finali, va fatto di tutto per cercare di conquistarsi la vittoria finale".

SUL MILAN: "Rispettiamo molto i rossoneri ed abbiamo pagato dazio a San Siro. Negli ultimi anni, qualche grattacapo ce lo hanno creato. Il rispetto è massimo e la soglia d'allerta anche. Queste sono opportunità da non farci sfuggire"

SULLA CONDANNA A VINCERE DELLA JUVE: "E' una cosa che mi piace, che forse mi da ancora più stimoli. Il sapere di essere aggredibili al minimo errore. Quando hai l'opportunità di far parte di una grande squadra, è anche l'elemento fondamentale che in maniera masochistica vai incontro. Le critiche non devono mai mancare".

SUL RITORNO DELLA JUVE A DOHA: "Non si metabolizza bene il fatto di dover perdere due volte di fila, che sia nello stesso posto cambia poco. E' anche un fatto positivo, di non abituarsi alla sconfitta. Siamo abituati alla vittoria. Sul mondiale del 2022, sarà qualcosa di straordinario e diverso che siamo abituati. E' anche vero che il mondo sta evolvendo e le opportunità vanno date a chi, in certi momenti, ha la forza e la fantasia di produrre un prodotto qualitativamente migliore. Le somme si tireranno alla fine".

SULLA CESSIONE DEL MILAN: "Il calcio sta cambiando e quando è in atto una sorte di cambiamento, che non vuol dire stravolgimento, vengono prese delle iniziative diverse alle quali non siamo abituati. Vanno valutate in base ai risultati che producono".

SULLA SUPERCOPPA COME SPOT DEL CALCIO ITALIANO: "Io penso che i conti li facciano loro e debbano tornare a loro. Ci stiamo accomunando sempre più allo sport-business. Quando vuoi vendere un prodotto spettacolare, devi avere i protagonisti che possano suscitare l'interesse altrove con campioni e squadre competitive. La direzione di tutto lo sport in generale, non solo del calcio, come l'NBA che fa alcune partite a Londra, è stato un po' stravolto. E' anche vero che avvicina dei mondi che ti vedevano distanti ed una percezione non reale di quello che è il reale valore del tuo prodotto".

SU DOHA: "La città, così come il Qatar, è una città in continua evoluzione. Ci sono un sacco di cantieri aperti che fanno presupporre un'esplosione positiva di questa città anche in prospettiva mondiale. Ci sono molti più tifosi rispetto a due anni fa e sono ancora più calorosi. L'avvicinarsi in certe zone fa aumentare l'interesse ed aumentare i tifosi".

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