Protagonista del nuovo corso rossonero, fatto di giovani e italiani, il terzino classe '96 del Milan Davide Calabria è stato intervistato da "Calcio 2000" queste le sue parole, a partire dalla sua infanzia: "All'inizio è stata dura. Ricordo che uscivo prima da scuola per fare gli allenamenti al Vismara. Erano ben tre allenamenti alla settimana, quindi ero sempre fuori casa, fino alle 8 di sera. All'inizio, con il Milan, ci eravamo accordati per fare un allenamento nella mia vecchia società ma, dopo la prima settimana, mi sono subito accorto che il livello era completamente diverso e quindi mi sono allenato solo e soltanto con il Milan".
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Calabria: “Milan, zoccolo duro italiano, come negli anni belli”
L'esordio in Serie A: "Onestamente pensavo di non giocare quella partita. Ero reduce da un infortunio, credevo di non avere nessuna possibilità di scendere in campo. Poi, a pochi minuti dalla fine, De Sciglio aveva dei crampi ed è toccato a me. È stata un'emozione bellissima, anche perché c'era anche mia mamma a vedermi".
Il progretto Milan: "C'è un bel progetto sugli italiani e sui giovani provenienti dal vivaio. Anche nei periodi d'oro del Milan, c'è sempre stato uno zoccolo duro di italiani. Di Donnarumma è stato già detto tanto, tantissimo. È un grande. Locatelli lo conosco da tanti anni, ha grandissime doti. Gioca a testa alta e sa verticalizzare. Deve migliorare su certi aspetti del gioco, come tutti noi giovani del resto".
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