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Capello: “Vi racconto il primo Ibra in Italia. Sulla Nazionale e il Milan…”

Donato Bulfon

L'ex allenatore del Milan, Fabio Capello, ha parlato ai microfoni di Premium Sport, su Zlatan Ibrahimovic, la Nazionale italiana e i rossoneri

L'ex allenatore del Milan, Fabio Capello, ha parlato ai microfoni di Premium Sport, su Zlatan Ibrahimovic, la Nazionale italiana e i rossoneri. Ecco le sue parole.

IBRAHIMOVIC - "Sono stato il primo che lo ha allenato in Italia, lo conoscevo già dei tempi di Roma, sapevo che tecnicamente ere molto forte. Alla Juventus chiesi il suo acquisto, dato che uno come lui non lo avevo mai visto. Dopo un mese in bianconero lui capì che doveva migliorare nel tiro e di testa, per questo essendo orgoglioso, lavorò molto per migliorare. Non amava tanto segnare, gli piaceva fare assist, ma ascoltò il mio consiglio di essere più cattivo sottoporta e divenne un grande goleador. Zlatan vuole essere il numero uno ma è anche umile. Gli feci vedere dei video di Van Basten, con i suoi movimenti: Ibra apprese i miei consigli e migliorò a vista d'occhio. Volevo portarlo alla Roma, ma davanti con Batistuta, Totti, Montella, Delvecchio e Cassano, eravamo coperti".

LA GESTIONE DEI CAMPIONI - "Ai grandi giocatori bisogna far capireche certe cose vanno fatte per raggiungere determinati risultati e vanno fatte per la squadra. Ibrahimovic è sempre stato un giocherellone che si divertiva a fare giocate fine a sé stesse".

LA NAZIONALE - "Ho avuto dei contatti con la Federazione, ma ho detto di no perché non mi sento di lavorare con la nazionale italiana. Faccio gli auguri al nuovo CT che sta facendo qualcosa di diverso. E’ una nazionale piena di giovani, contro il Liechtenstein tutti pensano che sia una gara agevole ma io credo che a livello delle Nazionali non ci siano gare facili. Balotelli? La sua convocazione  è un problema che non mi pongo e passo la palla a Ventura”.

In occasione dell'anteprima al Cinema Adriano di Roma del docufilm 'Ibrahimovic, diventare leggenda' (nella sale italiane il 14 e il 15 novembre prossimi), Capello ha anche parlato di Milan.

MONTELLA - "Sono contento della posizione del Milan, per i risultati e perché giocano i giovani".

LA CESSIONE SOCIETARIA - "Gli investitori stranieri nel calcio italiano? Se vogliamo diventare grandi c'è bisogno di risorse, ben venga se qualcuno porta denari per farci crescere e per tornare un campionato competitivo nel mondo come avveniva 15 anni fa. La presenza dei presidenti è sempre molto importante, ma in mancanza di questo servono direttori generali di personalità e di carisma e che sappiano far capire ai giocatori chi è che decide e comanda".

 

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