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CERCI mette in imbarazzo il Milan: Berlusconi aveva ragione

Alessio Cerci Milan Bologna
Sconcertante la prova di Alessio Cerci contro il Bologna: suonano come macigni le dichiarazioni rilasciate a dicembre da Berlusconi

Daniele Triolo

Alessio Cerci, questo Milan-Bologna, non doveva nemmeno giocarlo. Il 28enne esterno di Valmontone, difatti, è ufficialmente sul mercato ed alla ricerca di una nuova sistemazione. Nell'ultima gara del 2015, a Frosinone, Sinisa Mihajlovic gli aveva preferito il giapponese Keisuke Honda, anche in virtù delle dichiarazioni rilasciate subito dopo il pari interno (1-1) contro l'Hellas Verona dal Presidente Silvio Berlusconi. Parole di fuoco, quelle del patron rossonero, che avevano, in sostanza, 'scaricato' l'ex torinista, mai convincente o decisivo nel suo anno di militanza milanista.

Oggi Cerci tutto ha fatto tranne che cercare di smantellare le convinzioni presidenziali e convincere Mihajlovic a puntare su di lui per il resto della stagione. Convocato più che altro per , Cerci ha messo piede in campo, al 65', rilevando proprio Honda soltanto perché nell'immediato prepartita il ghanese Kevin-Prince Boateng, rinforzo del calciomercato invernale, è stato costretto a dare forfait a causa di un'influenza intestinale.

Ed ha disputato, semmai ce ne fosse stato bisogno, una delle sue peggiori prestazioni da quando veste la maglia numero 11 del Milan. Posizionatosi, come suo solito, sulla fascia destra, nel 4-4-2 disegnato da Mihajlovic, Cerci non è stato praticamente mai in grado di saltare il diretto avversario (il giovane e promettente Adam Masina), intestardendosi spesso in dribbling fini a loro stessi, e dimostrandosi il più delle volte incapace di saper 'leggere' lo svolgimento dell'azione. Stavolta, poi, il ragazzo è stato anche particolarmente inquietante sotto porta: per ben tre volte, lanciato in campo aperto, Cerci ha avuto la possibilità di creare le premesse per la rete del vantaggio del Milan. Una volta non è riuscito a vedere Carlos Bacca libero in area per il più facile dei tap-in sotto rete; un'altra volta, con svariati metri di vantaggio sul difensore avversario, si è fatto recuperare e chiudere dalla retroguardia felsinea al gran completo. Una terza volta, infine, dopo essere riuscito a saltare l'ottimo Antonio Mirante, non è stato abile a depositare in porta il gol che avrebbe scacciato via i fantasmi che stanno infestando l'ambiente Milan in queste ore.

Berlusconi aveva ragione: le prestazioni di Cerci, quest'oggi letteralmente imbarazzante, nonostante abbia giocato appena mezzora, non giustificano la sua permanenza in rossonero. Milan-Bologna avrebbe potuto rappresentare l'occasione del suo riscatto, la partita ideale per riprendersi il Milan e guadagnarsi la conferma: al contrario, non ce ne vorrà il buon Alessio, ma è riuscito solamente ad incassare, oltre i fischi assordanti dei tifosi sconcertati, soltanto il biglietto per l'uscita gratis da Milanello. E senza passare dal via.

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