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, all'Olimpico, è solo una delle ultime dimostrazioni. Alessio Cerci presto, molto presto, preparerà la sua valigia e saluterà Milanello. Dopo un solo anno, l'ex granata è, dunque, pronto a cambiare maglia. . Una cessione che farebbe felici tutti: giocatore, società e... tifosi. Si, anche loro. Perché il rapporto tra Cerci e il popolo milanista non è mai stato idilliaco. Anzi.
Normale, ci verrebbe da dire. Quando le statistiche e i numeri non girano dalla tua parte, non si può certo pretendere molto. E l'ex granata, in quanto a statistiche, beh, non è che sia messo proprio bene. Nella sua esperienza in rossonero ha collezionato 33 presenze (per un totale di 1678 minuti giocati, ndr) e siglato una sola rete. Numeri non proprio da capogiro, insomma. E che farebbero innamorare ben pochi tifosi. A maggior ragione se quelli della squadra in cui giochi sono abituati ad attaccanti di ben altro tipo.
Ma lo sappiamo: non tutte le storie possono sbocciare. Dunque, nessun problema. Perché Cerci è già pronto a trovarsi una nuova sistemazione. Ora, in casa Milan, non si sente più a suo agio. O forse non si è mai sentito così. Tanto che è diventato una sorta di capro espiatorio. E non a caso, come detto, sarà proprio la prima testa pronta a saltare. In attesa di essere seguito a ruota da qualcun'altro. Nessuno, infatti, può sentirsi tranquillo. Nemmeno, o forse meglio scrivere soprattutto, Sinisa Mihajlovic.
Proprio il tecnico serbo ha deciso di non convocare Cerci per la delicata sfida di domani sera con la Roma. Il motivo? Scelta tecnica. Almeno a detta dello stesso allenatore. Giusto credergli? Forse si. Ma non è da escludere che sia stato lo stesso attaccante a farsi fuori da solo, . Resta il fatto che, decisione sua o della società, il destino sembra già segnato. E, ad oggi, non pare avere nemmeno l'ombra delle strisce rosse e nere.
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