Ieri, probabilmente, tanti milanisti hanno tentato in ogni modo di capire il cinese. Su un sito hanno visto un elenco di ideogrammi, hanno capito che riguardava il Milan e hanno soprattutto capito che qualcosa non andava. Da lì, ovviamente, la voglia di capire di più. Impresa non semplice. La storia infinita del passaggio del Milan alla cordata cinese, però, inizia ad avere qualche certezza: è in corso una battaglia in cui i media hanno un ruolo, scrive La Gazzetta dello Sport. Bloomberg qualche giorno fa ha rivelato l'esistenza (presunta) di un documento bancario falso che i cinesi avrebbero presentato ad aprile a Fininvest. Ieri è stata la volta di Caixin, giornale cinese che si occupa di finanza ed economia. Si parlava di una lettera di garanzia in cui Bank of Dongguan si impegna a sostenere Sino-Europe, ma ieri questa banca avrebbe detto a Caixin di considerare falso il documento.
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Cessione Milan – Ancora un atto sospetto, ma Fininvest è serena
Fininvest, allora, si è vista costretta a ribadire ancora una volta le sue verità. Primo: la solidità della cordata è stata verificata dagli advisor in persona. Secondo: la solidità è stata confermata dal pagamento dei 100 milioni. Terzo: si continua a lavorare per arrivare al closing entro fine anno. A tranquillizzare tutti ci ha provato anche Paolo Berlusconi, che ha detto di essere certo che le cose stanno andando avanti e che ci sono più gruppi che vogliono entrare nella cordata. Meno pacata la reazione di Sino-Europe, che ha minacciato di agire per vie legali. Qualcuno pensa che a passare le informazioni ai giornali siano gli ex soci di Yonghong Li, che poi sono stati estromessi dalla cordata, ma c'è molto da capire. Probabilmente è effettivamente in corso una ricerca di capitali e bisogna capire se il governo cinese è effettivamente coinvolto. Al momento nessuna prova.
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