Siamo ormai alla stretta finale. Oggi Silvio Berlusconi conoscerà l'identità dei soci cinesi e il loro effettivo peso (anche economico) all'interno del Milan. Qualora la trattativa dovesse andare in porto e portare alla firma del preliminare, si dovrà cominciare a delineare la nuova struttura societaria. E di cambiamenti ce ne saranno, a dispetto di quanto detto l'altro giorno da Berlusconi, che punta ad avere un peso decisionale importante nel nuovo Milan.
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Cessione Milan, ecco cosa cambia con i cinesi
Forse lo avrà, scrive il Corriere della Sera, ma è inevitabile che chi possiede il 70% del club avrà voglia di decidere in autonomia. A partire dall'allenatore, che - fosse per Berlusconi - resterebbe ancora Brocchi.
Ma a cambiare saranno anche i volti nel cda rossonero: Nicholas Gancikoff potrebbe diventare il futuro amministratore delegato. E' a lui che pensava Berlusconi quando parlava di "bravi manager americani". in realtà Gancikoff è italo-inglese, ma ha sempre lavorato a stretto contatto con l'americano Sal Galatioto, advisor del gruppo cinese.
La struttura, nelle intenzioni attuali, non avrà un presidente di riferimento ma un managment cui fare riferimento. Anche adesso, Adriano Galliani - che sta ancora gestendo il mercato - dovrà rendere conto alla cordata cinese e ogni entrata ed uscita dovrà avere l'ok preventivo del gruppo cinese. Almeno fino al closing, poi tutto cambierà
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