La giornata di ieri, per i tifosi rossoneri, fino a qualche settimana fa sembrava sarebbe stata un po' più importante, visto che per tale data era previsto il closing dell'operazione di compravendita del Milan. Niente da fare, tutto rinviato. Per ora sono "solo" arrivati altri 100 milioni di caparra, ulteriore garanzia che l'operazione si farà. I soldi sono arrivati all'ultimo istante, quando l'Assemblea dei Soci era già iniziata. Questi 100 vanno ad aggiungersi ai primi, andando così a formare una caparra da 200 milioni. Viene difficile immaginare che tutto possa saltare e che i cinesi possano rinunciare a tale somma, o che Fininvest cambi idea e sia disposta a restituirli tutti.
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Cessione Milan – Ecco i soldi, ma ancora niente nomi
I soldi arrivano tutti da Yonghong Li, capocordata. Il motivo per il quale sono arrivati così in fretta? Sono passati dal Credit Suisse di Hong Kong, scrive il Corriere della Sera, e non hanno dovuto passare attraverso l'incubo delle autorizzazioni del governo cinese. Su questo, intanto, non ci sono certezze, anzi pare che il governo voglia bloccare tutte le operazioni simili. Se entro il 30 gennaio non fosse successo nulla, infatti, inizierebbe un "Piano B", che prevede che siano delle banche europee a prestare i 320 milioni mancanti. In ogni caso la proroga è fino al 3 marzo.
Fino a quel momento, probabilmente, resteranno molto delusi tutti coloro che vogliono conoscere i nomi degli investitori. I cinesi, infatti, non vogliono ancora svelare i componenti della cordata, onde evitare di irritare il governo. Serve, adesso, che si riesca a condividere la gestione della società, sia sulla parte commerciale, attualmente bloccata, che su quella sportiva, con il mercato di gennaio che incombe. Nelle prossime ore ci sarà un incontro tra Adriano Galliani e Marco Fassone per decidere come muoversi. A gestire il mercato sarà l'attuale ad del Milan, mentre Fassone potrà solo dire la sua prima di concludere le operazioni. Le strategie, però, potrebbero non coincidere: Galliani vorrebbe continuare sull'ottima strada dei giovani italiani, mentre i cinesi preferirebbero nomi più di esperienza e di fama internazionale. Noto è che di soldi, anche stavolta, non ce ne saranno a disposizione di Galliani. Il Milan dovrà autofinanziarsi dalle cessioni.
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