Come riportato da 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina, chi si aspettava grandi novità sulla questione della cessione del Milan dal tra Silvio Berlusconi ed i figli, di recente 'allargato' anche ai vertici Fininvest, è rimasto deluso: , se non quelle che invitano alla prudenza. Il giorno dopo le elezioni, infatti, a Villa San Martino ha tenuto banco la politica, e di Milan si è parlato, ma non in maniera approfondita. Quella attuale, ha sottolineato la 'rosea', è che lascia tutto e tutti nell'incertezza, con la parola 'prudenza' che ha sostituito l'ottimismo dei giorni scorsi. Ciò non significa, però, che tutto salterà in aria: i contatti tra gli investitori cinesi (attraverso l'advisor italo-americano e del suo referente italiano, ) e Fininvest proseguono quotidianamente, al punto tale che è in dirittura d'arrivo la 'due diligence' e si stanno stendendo le bozze contrattuali. Sull'operazione, però, aleggia . Sarà molto importante, ha evidenziato 'La Gazzetta dello Sport', , ovvero 48 ore prima della scadenza della trattativa in esclusiva: le parti in causa si vedranno per fare il punto della situazione, molto delicata, anche per capire se prorogare fino al 20 giugno la trattativa. Berlusconi e Fininvest vorrebbero capire se nel proposto dai cinesi siano inclusi o meno i debiti del club (circa 200 milioni): perché, in caso negativo, le prospettive dell'offerta cinese cambierebbero radicalmente.
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Cessione Milan, il tempo stringe ma Berlusconi resta vago
La riunione di famiglia ad Arcore non ha portato novità: che la mossa di Silvio Berlusconi serva a stimolare l'offerta dei magnati cinesi?
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