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Cessione Milan, il tempo stringe ma Berlusconi resta vago

Daniele Triolo

La riunione di famiglia ad Arcore non ha portato novità: che la mossa di Silvio Berlusconi serva a stimolare l'offerta dei magnati cinesi?

Come riportato da 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina, chi si aspettava grandi novità sulla questione della cessione del Milan dal tra Silvio Berlusconi ed i figli, di recente 'allargato' anche ai vertici Fininvest, è rimasto deluso: , se non quelle che invitano alla prudenza. Il giorno dopo le elezioni, infatti, a Villa San Martino ha tenuto banco la politica, e di Milan si è parlato, ma non in maniera approfondita. Quella attuale, ha sottolineato la 'rosea', è che lascia tutto e tutti nell'incertezza, con la parola 'prudenza' che ha sostituito l'ottimismo dei giorni scorsi. Ciò non significa, però, che tutto salterà in aria: i contatti tra gli investitori cinesi (attraverso l'advisor italo-americano e del suo referente italiano, ) e Fininvest proseguono quotidianamente, al punto tale che è in dirittura d'arrivo la 'due diligence' e si stanno stendendo le bozze contrattuali. Sull'operazione, però, aleggia . Sarà molto importante, ha evidenziato 'La Gazzetta dello Sport', , ovvero 48 ore prima della scadenza della trattativa in esclusiva: le parti in causa si vedranno per fare il punto della situazione, molto delicata, anche per capire se prorogare fino al 20 giugno la trattativa. Berlusconi e Fininvest vorrebbero capire se nel proposto dai cinesi siano inclusi o meno i debiti del club (circa 200 milioni): perché, in caso negativo, le prospettive dell'offerta cinese cambierebbero radicalmente.

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