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La temperatura della trattativa tra Fininvest ed il consorzio cinese interessato alla maggioranza del Milan, secondo il 'Corriere dello Sport – Stadio' oggi in edicola, è scesa di parecchio, forse anche sotto lo zero. Il tempo perché possa risalire non manca, però, ad oggi, , nonostante le parti in causa, ovvero i manager Fininvest da un lato e dall'altro, continuino a sostenere come tutto proceda regolarmente. La realtà, al contrario, è che il buon esito della cessione del 70% del Milan è legato, in sostanza, agli umori del Presidente rossonero, Silvio Berlusconi, il quale, ad oggi, è tornato ad avere pesanti .
I cinesi, tra l'altro, ha sottolineato il 'CorSport', sono rimasti sconcertati davanti l'atteggiamento di Berlusconi, da un lato per (con Gancikoff che ha dovuto prodigarsi per spiegare e/o giustificare l'ironia del Cavaliere), dall'altro perché ritengono di aver messo sul piatto della trattativa garanzie sufficienti da non essere continuamente dubitate in pubblico. per acquisire il club, rinforzare la squadra, ammodernare 'San Siro' () e lo sviluppo commerciale del brand Milan certifica, già di per sé, impegno e serietà nei programmi. Secondo gli investitori e l'advisor, inoltre, è ritenuta un segnale adeguato per la considerazione nei suoi riguardi, così come ed ad Adriano Galliani, .
L'esempio di Massimo Moratti, però, , sta frenando Berlusconi, anche dinanzi le rimostranze dei figli, . Sembra difficile, ad ogni modo, che la trattativa si protragga oltre il 20-22 giugno, a meno che Berlusconi, ha concluso il 'Corriere dello Sport – Stadio', non tiri fuori dal cilindro un altro investitore, magari un semplice socio di minoranza, , che permetterebbe all'ex Premier di continuare a guidare il Milan dividendo, però, i costi con qualcun altro.
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