- Calciomercato
- Redazione
archivio2016
Allo stadio “Bentegodi" di Verona domenica sera si giocherà tra Chievo e Milan, un insolito scontro diretto valevole per il terzo posto in classica. Entrambe le formazioni hanno 13 punti, frutto di uno stesso cammino in queste prime sette giornate di campionato: quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte. Naturalmente a sorprendere maggiormente è la formazione veronese, che in crescendo ormai da qualche anno, in questa stagione, sotto la guida di mister Rolando Maran, sta esprimendo il suo miglior calcio con una rosa ben bilanciata tra veterani e nuove leve. Tuttavia neanche il terzo posto del Milan è scontato. Solo un mese fa, infatti, dopo le due sconfitte subite dal Milan contro Napoli e Udinese, nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere la formazione rossonera al terzo a pari punti con Lazio e Roma.
Chievo e Milan hanno pari punti in classifica, guadagnati con lo stesso ruolino di marcia ma le due formazioni differiscono diametralmente per lo stile di gioco. Come riporta infatti La Gazzetta dello Sport al “Bentegodi” si affrontano il Chievo, la squadra che in Serie A corre di più, e il Milan, quella che è invece più statica.
Osservando i dati pubblicati dalla Lega Serie A si può notare come il Milan sia il fanalino di coda delle classifiche relative alla distanza totale percorsa in media a partita e dalla distanza percorsa ad alta velocità, in altre parole i km percorsi durante gli scatti. A guidare invece queste particolari classifiche è invece il Chievo, curiosamente la formazione clivense è anche quella più anziana della Serie A, con un’età media di 30 anni. Un dato che sorprende, ma non eccessivamente, se si considera che anche agli Europei di Francia l’Italia era la squadra che in campo macinava più chilometri, ma anche quella più vecchia.
Ora, negli ambienti rossoneri, ci si chiede se questo sia un dato preoccupante o meno. Essere, infatti, la squadra che in campionato corre meno può essere sintomatico sia di una scarsa propensione dei giocatori a sacrificarsi per la propria maglia. Questo dato però, volendo guardare il lato positivo, potrebbe anche significare una maggiore efficacia nei movimenti difensivi che portano i calciatori a non dover rincorrere gli avversari a vuoto in partita.
I soli 101 chilometri percorsi dai rossoneri, a fronte dei 109 del Chievo, possono essere spiegati analizzando il centrocampo rossonero e l’idea di gioco di Vincenzo Montella. A metà campo il Milan può contare su giocatori con una scarsa propensione alla corsa e allo scatto. Fatta eccezione infatti per Juraj Kucka, gli altri uomini del centrocampo hanno caratteristiche più da incontristi oppure prediligono saltare l’uomo facendo affidamento sulle proprie doti tecniche piuttosto che sulla propria velocità.
L’ultima posizione del Milan in fatto di corsa in campo è soggetta a molteplici letture, sia positive che negative. Il minore chilometraggio dei calciatori rossoneri potrebbe essere frutto di una maggiore organizzazione in campo e di una maggiore intelligenza tecnica che consentirebbero ai giocatori di saper sempre cosa fare in anticipo e di non farsi mai trovare fuori posizione, non dovendo quindi sprecare energie fisiche e mentali per recuperarla. Inoltre, correre meno in campo, potrebbe essere anche un vantaggio negli ultimi minuti di partita quando le energie risparmiate nel corso della partita potrebbero fare la differenza contro avversari che hanno speso di più. Guardando però a questo dato con occhio pessimista, un minore chilometraggio potrebbe anche essere prodotto da un atteggiamento più rinunciatario dei giocatori in campo e che porterebbe ad avere notevoli difficoltà quelle formazioni che fanno della corsa la propria arma in più.
In conclusione un dato curioso, lo scorso anno, dopo 8 giornate di campionato, era l’Inter ad essere la formazione con meno chilometri all’attivo in Serie A.
Fabio Anelli
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
SEGUICI SU: /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA