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Conte: “Mai pentito di allenare l’Italia, sono stato corretto”

Daniele Triolo

Conferenza di Antonio Conte alla vigilia di Italia-Spagna: il CT ha sottolineato le motivazioni della sua scelta di lasciare la Nazionale dopo Euro 2016

Domani sera, alle ore 20.45, al 'Dacia Stadium' di Udine, l'Italia di Antonio Conte affronterà la Spagna di Vicente del Bosque in un'amichevole di preparazione ad Euro 2016, i Campionati Europei di calcio che si disputeranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio prossimo. Quest'oggi, alla vigilia di Italia-Spagna, il Commissario Tecnico ha tenuto una conferenza stampa di presentazione del match, che si disputerà lo stesso nonostante il clima di terrore dilagante in tutta Europa .

“La partita di calcio è una gioia, una festa. Dobbiamo cercare di non farcela rovinare – ha evidenziato Conte -. Questo doppio impegno ha un valore notevole, dopo non ci saranno altri impegni. Abbiamo fatto convocazioni ampie, anche al di fuori del campionato. Dobbiamo capire se i nuovi arrivati potranno essere utili per l'Europeo. Da qui a due mesi seguirò il campionato italiano, quello americano, non dimentichiamoci Sebastian Giovinco, ma è chiaro che ho già delle mie idee. Domani mi aspetto grande disponibilità da parte di tutti. Voglio avere delle risposte, giochiamo contro una delle favorite. La formazione? L'hanno vista tutti, non ho potuto mettere i teloni”.

Conte è anche ritornato sulle sue dichiarazioni di qualche giorno fa, quando ha sottolineato le sue volontà di addio alla Nazionale . “Torno indietro al passato e ribadisco un concetto: affinchè la Nazionale possa programmare il dopo, penso di essermi comportato nella maniera corretta, come voi mi avete chiesto. Mi dispiace il fatto che spesso e volentieri ci cerchi un qualcosa per creare disordine, per creare un titolo a effetto, per screditare. Questa in azzurro è un’esperienza fantastica, non mi sono mai pentito della scelta che ho fatto – ha rimarcato Conte -. Auguro a tutti di provare questa sensazione. Allenare un club è una cosa, allenare la Nazionale del tuo Paese è un’altra, ti dà veramente orgoglio. Ho espresso il concetto di non sentirmi molto utilizzato, perché è mancato qualcosa che mi era stato promesso quando sono diventato allenatore della Nazionale, come gli stage. Non ho voluto mancare di rispetto a nessuno. Pensavo di poter essere utilizzato di più in questo ruolo, mi era stato promesso, questo non è avvenuto… Spero che questo venga metabolizzato. . Vorrei sentire che l’Italia soffi dietro di noi per spingerci avanti. Questo potrebbe servire per colmare il gap con alcune squadre che stanno meglio di noi. Ma avere a disposizione un gruppo come quello attuale è già un passo avanti importante”.