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Coppa Italia: apoteosi Juve o rabbia Milan?

Daniele Triolo

Stasera all'Olimpico di Roma in palio la Coppa Italia: le possibili soluzioni tattiche di Cristian Brocchi per arginare lo strapotere bianconero

Quando si pensa ad una , il pensiero non può che tornare alla sfida di Manchester nel 2003, apice della scuola calcistica italiana in Europa. La partita di stasera, sebbene valevole per l'assegnazione di un trofeo come la Coppa Italia, è ben lontana come prestigio ma comunque molto importante. Per la Juventus, la ghiotta opportunità di centrare un 'double' (Scudetto più coppa nazionale) storico; per il Milan, la possibilità di salvare una stagione altrimenti fallimentare e la panchina del proprio allenatore, , che rischia di bruciarsi.

Tra le due squadre ci sono ben 34 punti di differenza in campionato: normale pensare come Brocchi abbia cercato di lavorare, insieme al suo staff, per arginare la Juventus, squadra che, in campionato, ha incassato soltanto 20 gol. Prima mossa, come sottolineato da 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina: lo slovacco Juraj Kucka sulle tracce di Paul Pogba, elemento cardine del centrocampo bianconero; quindi, si dovrà pensare a fare una 'gabbia' attorno a Paulo Dybala e, in quel caso, sono pronti ad eseguire gli ordini di scuderia la mezzala che si abbassa (Andrea Poli), il terzino che stringe (Mattia De Sciglio) o il centrale che esce (Alessio Romagnoli).

Quando la palla ce l'avrà il Milan, poi, sono possibili due opzioni: ripartenza veloce, magari sul lato opposto a quello in cui viene riconquistata la palla (con i movimenti di Carlos Bacca fondamentali per gli inserimenti di Giacomo 'Jack' Bonaventura'), oppure gestione del pallone con fraseggio semplice, ed imbucata sulle corsie esterne per i terzini o le ali del 4-3-3. Naturalmente, : la Juventus, infatti, difende compatta e sa sempre come trovarsi in superiorità sugli esterni, e, quando riparte, ha sottolineato la 'rosea', si allunga per creare più spazio negli uno contro uno dove sa sfondare con sforza. Ecco perché i difensori del Milan dovranno saper valutare bene quando uscire su Dybala, per non rischiare di lasciare troppo spazio 'attaccabile' alle loro spalle.

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