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Alessandro Costacurta, difensore del Milan dal 1987 al 2007, ed oggi apprezzato commentatore televisivo per 'Sky Sport', ha rilasciato un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport', nel corso della quale ha parlato a 360° dell'attuale momento che attraversano i rossoneri. “Negli ultimi 135’, ossia la ripresa con la Roma e la gara intera con la Fiorentina, mi ha stupito la capacità di restare organizzati e intensi che non era mai emersa con continuità. Finora c’erano stati alti e bassi clamorosi, tante disattenzioni – ha spiegato Costacurta -. Ed è normale: quando la squadra non è compatta, emergono maggiormente i difetti individuali. Negli ultimi 135’, invece, il Milan ha fatto bene, direi quasi molto bene. Però non possiamo ancora essere sicuri che sia arrivata la svolta: dopo la vittoria contro la Lazio, ad esempio, ricominciarono i problemi. Il 4-4-2? E’ il modulo più semplice da apprendere. E prevede un’ottima suddivisione dell’impegno e dello spazio. Questo modulo, che magari da alcuni viene visto come troppo elementare, responsabilizza tutti. E ogni giocatore è al posto giusto, tranne forse Honda – ha proseguito Costacurta -. Se Mihajlovic poteva arrivarci prima? C’è stata troppa fretta, in tutto. Ma adesso c’è un senso di squadra, la strada è giusta. Io la vedo come Ancelotti: gli allenatori sono importanti ma non fondamentali. Me la prendo di più con i giocatori: avrebbero potuto esprimersi su questi livelli anche due mesi fa. Sono stati tutti sotto il loro standard: non può essere colpa di Galliani e Mihajlovic. Bertolacci era un nazionale quando è stato acquistato. Per realizzare un progetto ci vuole tempo, ma un po’ ormai ne è passato”.
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