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DE JONG sempre fuori: #3domande a cui rispondere

Renato Boschetti

Nigel de Jong è uscito dai radar del centrocampo rossonero: Mihajlovic non lo vede, per questo ci siamo posti 3 domande a cui vogliamo dare risposta...

Nel Milan di Sinisa Mihajlovic che ha trovato la quadratura del cerchio con il 4-4-2 in linea, spicca a centrocampo una vistosa assenza: Nigel de Jong è passato nel giro di un anno da elemento imprescindibile del centrocampo rossonero a oggetto misterioso. Ci siamo posti, a tal proposito, tre domande a cui cerchiamo di dare una risposta esauriente per vederci chiaro su questa situazione strana, con un capitale umano e sportivo non utilizzato se non sporadicamente

DOMANDA 3

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GIUSTO NON CONSIDERARLO MAI?

La scelta di Mihajlovic è legittima: se il serbo crede che il Milan abbia bisogno di qualità, è giusto che De Jong resti fuori. Il dubbio semmai viene sulle gerarchie: possibile che l’olandese sia diventato la riserva della riserva? Ora l'ex City rappresenta l'ultima delle risorse, dietro a Bertolacci e Montolivo, Poli, Kucka e Josè Mauri. Possibile che non faccia mai comodo al Milan, nemmeno a partita in corso, nemmeno quando ci sarebbe bisogno di corsa, intensità e carisma?

DOMANDA 2

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PERCHE’ TENERLO?

De Jong ha un contratto (appena rinnovato) fino al 2018, a 3 milioni netti annui. Una cifra congrua se fosse un titolare, uno spreco vista la realtà dei fatti. Il giocatore, in pubblico, non ha mai alzato la voce e non si è mai lamentato di questa situazione, ma è chiaro che non gli faccia piacere non giocare. Allora la domanda viene spontanea: perché tenere – senza mai farlo giocare - un giocatore scontento, con un ingaggio pesante e con il prezzo del cartellino in picchiata? Al Milan questa situazione non giova per nulla.

DOMANDA 1

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PERCHE’ RESTARE?

Risulta evidente, col senno di poi, che l’allungamento del contratto con il Milan sia stato per De Jong un macroscopico errore. Se non giochi nemmeno un minuto in Coppa Italia, contro l'Alessandria, vuol dire che di speranze ce ne sono proprio poche. Mihajlovic lo aveva definito il vice-Montolivo in una mediana a tre, e gli aveva promesso più spazio qualora si fosse passati al 4-4-2. La realtà dei fatti, dice il contrario. Quindi, perché restare?