Una carriera sulle montagne russe. Seppur ancora molto breve, la storia di Mattia De Sciglio è già molto particolare. Fin all'esordio nella stagione 2011/12 è considerato un predestinato: in campo dimostrava personalità, grinta, grande talento e voglia di fare. Non male per un classe 1992. E allora ecco i primi paragoni scomodi: "è il nuovo Maldini" il più gettonato.
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De Sciglio, è il tuo momento: il momento della conferma
La sfortuna di De Sciglio, però, è che capita nel Milan peggiore degli ultimi trent'anni. Emergere è avvero difficile, figurarsi per un ragazzino i vent'anni circa. Gli anni successivi sono molto complicati. Il pubblico di San Siro, che non apprezza il brutto gioco offerto dalla squadra, finisce col prendersela con i singoli. Il terzino rossonero soffre questo peso sulle spalle ed entra in una fase discendente. I tifosi lo beccano. Come se non bastasse si aggiungono vari infortuni. Il De Sciglio dei primi anni non si vedrà per molto tempo. Solo a tratti riesce a esprimersi come vorrebbe.
Mancanza di personalità, il problema principale. Com risolverlo? Il Milan rischia di perdere per strada uno dei giocatori più promettenti della sua generazione. Il numero 2 rossonero, allora, decide di affidarsi a uno specialista. I risultati arrivano: la scorsa stagione De Sciglio è tornato a cavalcare sulla fascia, senza timore e consapevole dei propri mezzi. Certo, non sempre: ogni tanto qualche ricaduta e qualche brutta prestazione, ma non si può passare dal giorno alla notte senza alba e tramonto.
La vera svolta arriva in Nazionale, agli ultimi Europei. Antonio Conte gli dà fiducia, preferendolo a molti suoi compagni, tra i quali un certo Matteo Darmian, che molti tifosi rimpiangono e che ora gioca al Manchester United. La grinta di Mattia è inedita. Mai visto un De Sciglio così. Il rigore contro la Germania la dice lunga: il modo in cui è stato calciato, con violenza e all'angolino alto; l'urlo sotto i tifosi per la soddisfazione. Al termine della competizione proprio De Sciglio confessa di aver rischiato di finire in depressione: troppe critiche tutte insieme per un ragazzo.
L'estate rossonera del prodotto del settore giovanile milanista è stata particolare: le ultime settimane di maggio e le prime di giugno sembrava tutto pronto per un passaggio alla Juventus di Massimiliano Allegri. Ma poiché anche a Casa Milan guardano gli Europei, le ottime prestazioni sono valse la riconferma in rossonero. Il Milan ha dato un segnale forte, anche allo stesso De Sciglio: da lui ci si aspetta tanto.
Adesso è il momento di ripagare la fiducia. Dopo aver saltato il match d'esordio per dei leggeri fastidi, stasera Mattia giocherà nuovamente titolare. La sfida non è della più semplici, a Napoli. Ora, però, dovrà dimostrare che la scelta del Milan è stata giusta, che De Sciglio è tornato davvero. È il momento della conferma, il momento in cui si capirà se davvero i rossoneri potranno puntare su di lui per costruire il Milan del futuro. Perché, senza fare di nuovo paragoni scomodi, se tutto andasse per il verso giusto, sarà lui tra qualche anno ad avere la fascia del Capitano.
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