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Dopo sei anni, il Milan aveva la possibilità di riportarsi al secondo posto, a cinque punti dalla Juventus e alla pari con la Roma. In questi anni spesso, però, i rossoneri hanno sprecato occasioni come questa. Ieri sera, invece, il Milan non ha fallito, nonostante una prestazione balbettante. Sabato c'è lo scontro diretto, partita complicata, qualcuno direbbe impossibile, ma che se dovesse andare per il verso giusto, darebbe tutt'altro senso alla stagione. Questo Milan sta sorprendendo tutti. Non ha speso un patrimonio sul mercato (anzi...) e si ritrova con solo la Juve davanti, ma la Juve è fuori portata per chiunque al momento. Certo, i rossoneri non hanno incantato e sono stati anche un po' fortunati, visto che il Chievo Verona avrebbe potuto tranquillamente essere al loro posto. Ma non c'è, c'è il Milan.
La squadra di Vincenzo Montella ha giocato una partita essenziale, intelligente. Il Chievo ne ha giocata una aggressiva, ma non abbastanza. Il muro eretto dal Milan davanti alla propria area ha segnato per 90' un limite invalicabile. Il gol dei clivensi, infatti, arriva su punizione. Il Diavolo, invece, dopo un primo tempo fatto di copertura, di attesa, allo scadere ha improvvisamente alzato il pressing: Gianluca Lapadula con la sua pressione consente a Juraj Kucka in raddoppio di strappare palla e calciare da posizione impossibile, ma è 1-0. Gol capolavoro. Finisce il primo tempo. Quando si ricomincia il Chievo non ha neanche il tempo di risistemarsi che l'azione si ripete: dopo 45' Giacomo Bonaventura recupera palla e serve bene M'Baye Niang, che trova un'altra conclusione bellissima e complicatissima: 2-0. A questo punto i rossoneri diventano padroni del campo e del gioco, restituendo, scrive La Gazzetta dello Sport, tutte le preoccupazioni della prima parte del match al Chievo. La differenza è che il Milan crea almeno quattro nitide palle gol, ciò che i padroni di casa non hanno saputo fare. Valter Birsa trova il gol del 2-1, ma il match non si infiamma: il Milan resta ordinato e in controllo. Stefano Sorrentino riesce a evitare di far aumentare lo scarto, fino all'ultimo secondo: Carlos Bacca appena entrato fa un tiro osceno, ma la palla sbatte su Dario Dainelli e finisce in rete. È 3-1.
Da sottolineare, ancora una volta, la crescita del Milan nel corso della partita. La squadra ha inizialmente lasciato sfogare l'avversario, ma senza consentirgli di creare pericoli, salvo poi uscire dal sacco e colpire. Il centrocampo, da in balia di quello avversario, diventa padrone del campo. Bonaventura e Kucka sono fondamentali per Manuel Locatelli, un po' in difficoltà alla prima stagionale dal primo minuto. La crescita della squadra, però, è complessiva: Niang diventa imprendibile, Ignazio Abate sembra un parente di quel giocatore distratto e impacciato delle ultime giornate e l'undici si muove in perfetto ordine ed equilibrio. Così, il Milan si appresta a sfidare la Juve. Ieri dopo le sostituzioni Andrea Poli e Bonaventura sono andati a fare gli esterni alti, per coprirsi meglio, chissà che non si possa riproporre eventualmente a partita in corso contro i bianconeri. Locatelli ha fatto una partita discreta, seppur senza brillare. Dopo poco prende tunnel e giallo, fa fatica nel tenere sotto controllo gli avversari, ma rimane concentrato e non perde la testa. Anche Lapadula è alla seconda da titolare in Serie A: lotta dall'inizio alla fine e i gol sono anche merito suo e quando il Milan è in attacco impegna un paio di volte Sorrentino. Interessante la scelta tattica di Montella di far salire Abate per mettere pressione a Massimo Gobbi, già impegnato con Suso, lasciando dietro una difesa a tre con Mattia De Sciglio. Il Milan raggiunge il quinto risultato utile consecutivo, non capitava da febbraio.
Il Chievo di solito è maestro nel non farsi trovare scoperto. La pressione alta, con Birsa e le due mezze ali si è vista fin dall'inizio. Anche quando il primo pressing fallisce è bravo a ricompattarsi e a riproporre la pressione con altri giocatori, tramite movimenti tattici studiati alla perfezione. Se, però, sbagliano i singoli c'è poco da fare. A recuperare palla, in assenza di Perparim Hetemaj, è Mariano Izco. Il centrocampista clivense, però, si perde nella seconda parte e infatti viene sostituito. Ciò che il Chievo guadagna in protezione lo perde in fase offensiva: finora le punte hanno segnato solo due gol, sui dieci della squadra. Il motivo è che non vengono cercate a dovere. Eppure in campo li ha mandati tutti, Rolando Maran. Inutile. Solo Birsa riesce a creare un po' di apprensione. Infondo il Chievo non segnava al Milan da quattro anni. Un gol non basta.
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