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Con la vittoria odierna nel 'suo' San Siro, Roberto Donadoni ha compiuto una grande impresa, e tre punti di vitale importanza per la lotta alla salvezza. Il capolavoro del tecnico bergamasco, che già era riuscito ad imbrigliare la sterile manovra rossonera, si è concretizzata a 9' dal termine, quando Emanuele Giaccherini, ben assistito dal francese Anthony Mounier, ha infilato Gianluigi Donnarumma per il gol dell'1-0.
Si è trattata dell'ennesima dimostrazione di come Donadoni sia allenatore bravo e capace, in grado di sapersi adattare a qualsiasi situazione, anche la più difficile: due anni fa aveva saputo guidare il Parma fino alla conquista di un piazzamento in Europa League; l'anno scorso, con una società allo sbando, ed una squadra che ha giocato per l'intera stagione rimettendoci di tasca propria, ha concluso il campionato con dignità, ottenendo anche risultati egregi (come nel caso della vittoria contro la Juventus, siglata dall'ora milanista José Mauri). Donadoni è stato altresì bravo, nel corso della sua carriera, a ripartire da zero, dopo i fallimenti alla guida del Genoa, del Napoli e dell'esperienza interlocutoria sulla panchina della Nazionale.
L'ex gloria rossonera, oggi acclamato dal pubblico di 'San Siro' nel momento del suo ingresso in campo, è sempre stato sulla lista dei papabili allenatori in orbita Milan, eppure non è mai stato chiamato. Qualche giorno fa Donadoni ha rivelato di aver sentito Berlusconi, così come ha sottolineato che il suo sogno più grande sarebbe quello di allenare il suo Milan: finora, però, non è mai arrivato, e, francamente, considerando i risultati ottenuti da chi è stato scelto al suo posto (Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, ed anche Sinisa Mihajlovic), una chance l'avrebbe anche meritata.
A Berlusconi il suo nome non solletica chissà quali appetiti, forse perché Donadoni, con la sua pacatezza ed il suo savoir faire, è uomo troppo 'mediatico' per i gusti del proprietario rossonero, ma, con tutta probabilità, in un Milan in profonda fase di restyling, ripartire da un tecnico preparato come quello che, attualmente, sta portando il Bologna fuori dalle secche della bassa classifica, non sarebbe stato propriamente un azzardo.
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