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Gianluigi Donnarumma, giovane portiere del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa. Ecco le sue parole.
Ecco le sue parole sulla famiglia: «Mia mamma Maria è 1 e 70 ma mio zio 1 e 89, quindi è messo bene. Pure papà Alfonso ha una bella stazza (1 e 87) e quindi ecco spiegato perché io e mio fratello Antonio, che adesso è al Genoa, abbiamo questo fisico. Mia sorella è beata tra gli uomini, da piccoli litigavamo spesso. A lei del calcio non è mai fregato niente, poi si è arresa e ha iniziato a fare il tifo per noi».
Sull'infanzia: «Ho avuto uno sviluppo clamoroso ed era difficile immaginare la mia età. Il campo di Castellammare è stata una bella palestra, lo usavano anche per fare motocross, non c’era un filo d’erba e la terra mi faceva male alle ginocchia».
Sul padre falegname: «Qualche volta scendevo ad aiutarlo ma non capivo la differenza tra una vite e una puntina. Il mio sogno è sempre stato fare il portiere e se ci sono riuscito è grazie ai suoi sacrifici».
Sul fratello Antonio: «La passione per il Milan me l’ha trasmessa lui. Nella mia cameretta avevo l’orologio di Kakà, il poster della squadra e tanti cuscini rossoneri. Sarebbe bello averlo qui con me l’anno prossimo, ma è una decisione della società. Mi prende in giro anche adesso prima della partite ma poi mi riempie di consigli».
Sui tatuaggi: «No, non mi piacciono. E neppure l’orecchino, sennò mio padre mi ammazza».
Sulla vita sentimentale: «Sono fidanzato da poco».
Infine il piatto preferito: «Pizza e panuozzo, ma a Milano non sanno cosa sia!».
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