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El Shaarawy all’inferno e ritorno: il faraone è rinato a Roma

Edoardo Lavezzari

Arrivato come una scommessa, El Shaarawy trascinò il Milan alla volata Champions. Lo sbarco a Milano di Balotelli lo limitò: ora i rossoneri lo salutano, con qualche rimpianto...

C'ERA UNA VOLTA IL FARAONE

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Tutto, o quasi, è cominciato nel girone d'andata del 2012/2013. Un giovanissimo Stephan El Shaarawy fece impazzire i tifosi del Milan e l'Italia intera con sei mesi da capogiro. Il destino del "Faraone" sembrava già scritto: protagonista assoluto in rossonero prima e leader della Nazionale poi. Purtroppo, come spesso accade nel calcio e nella vita le cose sono andate in maniera ben diversa. La convivenza, difficile, con Balotelli, gli infortuni, i cambi di allenatore e modulo hanno tolto lucidità, condizione e forma al talentuoso numero 92 rossonero che, in parte per colpa sua in parte per le circostanze difficili, si è perso per strada.

L'ADDIO

PRIGIONIERO IN TERRA STRANIERA

UNA VIA DI FUGA

L'ERRORE

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A questo punto è impossibile non chiedersi se il Milan non abbia sbagliato clamorosamente valutazione. Non tanto perchè ha ceduto il giocatore, che ha lasciato per sempre i rossoneri per 17 milioni di euro complessivi (2 per il prestito al Monaco, 2 per il prestito alla Roma e 13 per il riscatto), non pochi, ma nemmeno tantissimi per un 23enne di talento e con il vizio del gol), ma perchè El Sharaawy in questi mesi ha dimostrato di avere ancora molto da dare al calcio.  Con i giallorossi il "Faraone" è rinato e considerando i mancati acquisti nel mercato di gennaio e le grosse difficoltà riscontrate dai rossoneri con il calo di Honda e soprattutto Bonaventura, un'ala della sua qualità avrebbe fatto molto comodo...