Si avvicina Samp-Milan: lei ha giocato con ambedue le squadre, cosa ne pensa del momento rossonero dopo l'esonero di Mihajlovic?
archivio2016
Esclusiva PM – A. Melli: “Mi dispiace per Sinisa. Quando arrivai al Milan…”
“Difficile farsi delle idee perché sono molto distante dalla realtà Milan e di conseguenza, non avendo seguito bene tutto, è complicato dare un giudizio. Logicamente mi spiace quando c'è un esonero, da una parte entra un nuovo personaggio nel mondo del calcio, nel senso che Brocchi è stato un giocatore di un certo rilievo. Sicuramente è alla sua prima panchina importante, è una novità, e le motivazioni che hanno portato a questa scelta non posso stare lì a giudicarle. Se è stato fatto, avranno fatto delle loro valutazioni: ripeto, dispiace per Sinisa, che è un mio amico, con il quale ho giocato insieme proprio alla Sampdoria, il dispiacere da parte mia verso un amico resiste. Sicuramente Mihajlovic troverà in futuro il modo di accasarsi in un'altra squadra e far vedere il suo valore”.
Che ricordi ha del suo periodo sia sampdoriano che rossonero? Lei arrivò al Milan in cambio di Ruud Gullit, nella stagione 1994-95, ha qualche ricordo particolare o aneddoto?
“Ricordi particolari? Sì, ne ho, nel senso che fu una scelta da una parte molto gratificante, perché fare uno scambio alla pari con un fuoriclasse come Gullit mi gratificò tantissimo. Poi, il fatto di venire a giocare al Milan, per qualsiasi giocatore, in un Milan che all'epoca era la squadra più forte d' Europa se non del mondo, era un motivo di orgoglio personale, ma allo stesso tempo però c'era anche il dispiacere di lasciare una squadra che avevo scelto io in maniera molto forte, e che consideravo, in quel momento lì, la realtà a me più adatta perché ero titolare, sapevo che sarei sceso in campo quasi tutte le domeniche, mentre al Milan, sicuramente, la situazione era un po' diversa. Il fatto di non aver potuto sfruttare la possibilità di giocare in una Samp dove c'erano giocatori come Mancini, Lombardo, Platt e in difesa Vierchowood e Mannini, è un rammarico: era una squadra importante. Mi spiacque molto, perché era la scelta che avevo fatto io durante l'estate per poter giocare al fianco di Roberto Mancini”.
Lei ha giocato molti anni nel Parma e ne è stato il team manager, ora come procede la situazione? Come va la rinascita del club, in testa al campionato di serie D? Quali sono le prospettive nel breve e nel lungo periodo di questo Parma?
“Mah, sai, anche qui io non sono dentro la società, lavoro per 'Sky', però seguo il Parma, dunque ho un po' più di conoscenze, ma non in maniera così dettagliata. La sensazione che si ha è che ci sia dietro un progetto a lungo termine, con proprietà importanti, e con una dirigenza di assoluto valore. Questo fa dormire sogni tranquilli ai tifosi del Parma. Il primo passaggio ormai è stato fatto, con la promozione dai Dilettanti alla Lega Pro, adesso verranno sicuramente momenti anche più difficili, perché comunque le aspettative si faranno sempre più importanti: non è mai facile, ma le basi al momento sembrerebbero di primo livello”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA