I fatti di Bruxelles di oggi toccano, anche se marginalmente, il mondo del calcio. Tra pochi mesi in Francia, nazione colpita da due gravissimi attentati nel corso del 2015, hanno portato il governo francese e soprattutto la UEFA a riflettere su Euro 2016 di calcio, che si giocheranno in estate. Sulla questione è intervenuto anche l'ex presidente della FIGC, Giancarlo Abete, oggi vicepresidente della UEFA che ai microfoni di Radio 24 ha parlato della possibilità di giocare il torneo a porte chiuse, per evitare possibili attentati. Queste le sue parole: "Il rischio di porte chiuse c'è, ma gli Europei si faranno. Il problema della sicurezza è primario e un evento sportivo si colloca in secondo piano rispetto al tema sicurezza verso tutti i cittadini. Per ogni evento sportivo c'è una titolarità in capo ai responsabili dell'ordine pubblico, che va al di là di quelle che sono le titolarità e responsabilità degli organizzatori dell'evento sportivo. Il rischio porte chiuse può esistere sempre perché parliamo di una competizione in cui l'evento deve avvenire. Non ci sono partite rinviabili ad altra data, in un torneo si sconta il fatto che determinate date sono funzionali al risultato finale del torneo. Mi sembra che oggi le priorità siano diverse, parliamo di eventi che hanno già avuto un impatto negativo sul torneo. C'è una maggiore percezione di rischio, minor entusiasmo a partecipare con uno spirito positivo. Parliamo però di un torneo previsto per giugno mentre adesso stiamo parlando di un'emergenza di queste ore".
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Euro 2016, Abete: “Forse giocheremo a porte chiuse”
Giancarlo Abete, attuale vicepresidente UEFA, ha parlato della possibilità di giocare gli Euro 2016 a porte chiuse per questioni di sicurezza
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