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Sulla sua adolescenza: "Poco prima dei 16 anni sono arrivato al Milan. Ho sempre messo la scuola al primo posto ed ho fatto sempre sacrifici per lo studio. Sono sempre stato tifoso rossonero. Mi ha aiutato a crescere unire l'impegno scolastico e quello dell'allenamento. Facevo la scuola serale e poi al mattino studiavo, poi prendevo il pullman a Piazzale Lotto per allenarmi e poi andavo a scuola. La passione e la voglia aiutano a superare i sacrifici: sono arrivato a laurearmi".
Sull'importanza delle regole nello sport: “Lo sport è importante per educare al rispetto delle regole. Si parla di gruppo non perché ci siano degli obiettivi da raggiungere insieme, ma come amici, persone da tenere affianco durante la vita di tutti i giorni. Che servono per crescere molto a livello individuale. Il Milan è prima una famiglia, poi una squadra”.
Sul ruolo dei portieri nel calcio moderno: “Oggi i portieri devono essere bravi sia a parare che a gestire il reparto difensivo e con i piedi. Bravi Gigi (Donnarumma, n.d.r.) e Alessandro (Plizzari, n.d..r) a tenere i piedi per terra e non a perdere la testa. Ora i portieri devono essere molto bravi con i piedi per via degli schemi tattici studiati così. Al Milan si allenano con i piedi ed è molto importante, ma gli schemi non sempre considerano questa tattica”.
Sul calcio femminile: “L'Italia sta cominciando ora ad accrescere quel settore. Manca la cultura e bisogna mettere le basi”.
dal nostro inviato al teatro 'San Domenico' di Crema, Edoardo Lanzi
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