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, amministratore delegato del Milan, ha parlato ai microfoni di 'Premium Sport' prima della sfida contro il Sassuolo: ecco le sue dichiarazioni.
Sul futuro: “Parliamo di Milan, non del signor Adriano Galliani. Parliamo di calcio, di Milan, di Sassuolo, di ciò che volete voi”.
Sulla partita: “Il Sassuolo sesto, noi settimi, è finito davanti a noi: confronto tra squadre che puntano all'alta classifica. Ogni partita vale tre punti, ma contro un competitor i punti valgono doppio. Si sta scavando un grande distacco tra Juventus e gli altri, vedremo chi saranno gli altri”.
Sugli italiani del Milan: “Credo che oggi giochino 15 italiani su 22, dovevano essere 16, ma Alessio Romagnoli ha subito una botta e non giocherà: è assolutamente un record. Bisognerebbe stabilire una regola che chi fa giocare tanti italiani abbia qualche punto in più in classifica”.
Sui cinesi: “Le sembra possibile che io possa fare un commento sui cinesi?”
Su Moratti: “Ha una passione infinita, di famiglia, per l'Inter: esultava negli anni Sessanta per le coppe dell'Inter. Mi sembrerebbe una cosa molto bella, che premierebbe la passione infinita di tutta la famiglia Moratti per i colori nerazzurri”.
Sull'obbligo di vittoria del Milan ed il paragone con la realtà Sassuolo: “Realtà diverse, non comparabili. Il Milan viene da una storia di 8 finali di Champions. Sono stato proprietario del Monza, che è una realtà, il Sassuolo è un'altra, Juventus o Inter un'altra. Il pubblico di Milano non può aspettare: non sono storie comparabili tra loro. Un certo lavoro può essere fatto a Sassuolo, un altro a Milano, un altro a Madrid, un altro a Manchester”.
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