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Galliani e il Milan: “Con altri ritardi, non si gioca”. Sarà un nuovo Vélodrome?

Donato Bulfon

Il rinvio del volo che avrebbe dovuto portare il Milan a Doha, potrebbe generare conseguenze inaspettate sulla disputa della Supercoppa. Galliani non ha gradito

Il rinvio del volo che avrebbe dovuto portare il Milan a Doha, potrebbe generare conseguenze inaspettate sulla disputa della Supercoppa tra i rossoneri e la Juventus. Con sullo sfondo lo spettro di un nuovo Vélodrome.

L’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani, ha definito il tutto un gravissimo danno:“Abbiamo subito un enorme danno sportivo. La Juventus è già tranquilla al caldo, domani si allenerà con venti gradi in più rispetto a Milanello. Noi arriveremo di notte e là potremo fare solo la rifinitura della vigilia”. Il Milan ha addirittura notificato alla Lega Serie A che se il volo previsto per domani alle 15:00 dovesse subire un altro anche piccolo ritardo i rossoneri non partiranno per Doha. Sarebbe addirittura a rischio, quindi, la finale di Supercoppa Italiana con la Juventus. Epilogo difficile ma non remoto, che porta alla ribalta ricordi del passato.

Come dimenticare, infatti,  un episodio che 25 anni fa portò i rossoneri a prendere decisioni clamorose in campo internazionale. Il 20 Marzo 1991, allo stadio Vélodrome di Marsiglia, il Milan si giocava l'accesso alle semifinali dell'allora Coppa dei Campioni, con i padroni di casa che a San Siro avevano pareggiato 1-1. All'87' di gara, quando i francesi erano già in vantaggio per 1-0 grazie ad un gol di Waddle, uno dei quattro riflettori smette di funzionare. L’arbitro svedese Bo Karlsson, sospese per qualche minuto la partita, con il capitano rossonero Franco Baresi, Ruud Gullit e altri giocatori, d’accordo con la dirigenza del Milan, che protestavano e minacciavano di non riprendere la gara se non con i riflettori perfettamente funzionanti. Qualche istante e buona parte dell'illuminazione tornò a funzionare, con l'arbitro che decise di far ripartire la gara.

Ma ecco che si vede entrare in campo un uomo con un impermeabile che ad ampi gesti invitava la squadra ad uscire dal campo. Era Galliani che platealmente invitava i suoi a tornare negli spogliatoi. La squadra uscì e l'arbitro fischiò la fine della gara: Galliani annunciò quasi immediatamente di voler presentare ricorso, denunciando il condizionamento che la partita avrebbe subito a causa del malfunzionamento dell’impianto di illuminazione, ma qualche giorno più tardi il Milan disse che non avrebbe presentato alcun reclamo ufficiale, accettando la sconfitta e riconoscendo la vittoria legittima dell’Olympique Marsiglia. Morale della favola? Il Milan fu squalificato dalla UEFA per un anno da ogni competizione europea, con la gara persa a tavolino per 3-0. Il Marsiglia arrivò in finale della Coppa ma perse in finale dalla Stella Rossa, mentre i rossoneri, campioni del mondo nel dicembre 1990, arrivarono secondi in campionato dietro la Sampdoria di Vialli, Mancini e Lombardo.

Difficile ora che la storia possa ripetersi, ma qualche analogia c'è. Domani pomeriggio scopriremo se la Supercoppa tra Juventus e Milan si giocherà, questa volta non c'è di mezzo un riflettore, ma un aereo.

 

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