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Galliani: “I dirigenti passano, il Milan resta. Al mio futuro non ci penso”

Adriano Galliani Milan
Adriano Galliani, a margine della cerimonia dove è stato premiato con la Guirlande d'Honneur, ha parlato del Milan a 360°: le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Adriano Galliani, a margine della cerimonia svoltasi a Palazzo Giureconsulti a Milano , ha parlato del Milan a 360°: le sue dichiarazioni.

Sui 6 giocatori del Milan convocati in Nazionale: “Se Montolivo non si fosse fatto male ci sarebbe stato anche lui e vi dò un'anticipazione. Ho parlato col C.T. e credo nei prossimi stage dovrebbe essere chiamato anche Calabria se guarirà dal suo problema. Poi ne abbiamo due con l'Under 19, Locatelli e Plizzari. La politica voluta dal presidente Berlusconi dei giovani italiani mi sembra che stia dando dei bei frutti".

Su Suso: “Il merito è soprattutto di Maiorino, mi ha fatto una testa terribile. E' costato 200.000 euro, ha sempre fatto molto bene nelle nazionali giovanili, sembrava un grandissimo giocatore. Non ha ancora 23 anni, ha un bel mancino”.

Sul derby e l'attesa della stracittadina: "Quando vinci e la prossima partita è dopo 15 giorni hai 15 giorni di gioia. Peccato che dopo tre giorni dopo la Juve è arrivato il Genoa. Abbiamo una posizione di classifica molto buona”.

Sul momento dei rossoneri: "Il Milan è un sogno, l'amore è eterno, non è la fine di un amore. Sono concentratissimo sul mio lavoro, fino al closing lo sarò e lo sto dimostrato. Poi resterò tifoso del Milan. L'amore non passa assolutamente”.

Sul dispiacere di lasciare il Milan: “Il Milan è nato il 16 dicembre del 1899, l'importante è il bene del Milan, i dirigenti passano. L'importante è che il Milan continui e che faccia bene come col presidente Berlusconi. Amo ricordare non solo i 28 trofei ma anche i 16 secondi posti. Che sono 28/29 e 16/17 perché con la nostra gestione abbiamo conquistato un'ultima finale che è quella di Doha. Il totale fa 45”.

Sulla squadra rossonera: “E' una buona squadra ma lo era anche l'anno scorso. Non è certamente colpa dell'allenatore. Ci sono gli anni in cui le cose vanno bene. Gli anni in cui i giocatori si separano dalle mogli, l'anno scorso è stato il record, quest'anno invece tutti d'amore e d'accordo. In trent'anni credo di aver capito i meccanismi come la religione. Ci sono gli anni dove ci sono i misteri gaudiosi e quelli dolorosi. Quest'anno sembra un mistero gaudioso”.

Sul Presidente Silvio Berlusconi: “Berlusconi lo sento sempre, tutti i giorni. E' innamorato del Milan. Trent'anni fa mi ha detto che il Milan ferisce la sfera dei sentimenti. Berlusconi è attentissimo, entrambi gioiamo quando il Milan vince, come gioivamo prima di prendere il club. Era una passione antecedente all'acquisto e anche dopo la vendita. La fede rossonera non si cambia”.

Sulla possibilità di tornare ai vertici in Europa con la nuova proprietà cinese: “Spero di sì, è diventato difficilissimo in Europa, ci sono realtà colossali. E' difficile riuscire a ritornare in cima all'Europa, speriamo, ma è molto difficile competere con club come il Barcellona e il Real”.

Su Gianluca Lapadula: “Giocava a Teramo fino al 30 giugno 2015 e al primo gol viene chiamato in Nazionale. Il ragazzo non ci credeva, era a Torino ed è partito come un razzo. Ha una cattiveria agonistica che non ha eguali negli altri 27 giocatori del Milan. Rincorre chiunque, anche a Milanello tra i vialetti. Ha una ferocia agonistica che raramente ho trovato in questi trent'anni. Con la volontà si può fare tanto e lui ce l'ha di ferro”.

Sul suo futuro: "Giuro che non ci ho pensato, non ci penso”.

Sul film abbinato alla sua carriera: “Momenti di Gloria, si esagera dicono a Milano (ride ndr.)”.

Sul titolare al derby tra Bacca e Lapadula: "Ho un buon rapporto con tutti gli allenatori che sono succeduti perché lascio decidere a loro. Lo deciderà Montella”.

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