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Umberto Gandini, ex dirigente del Milan ed ora CEO della Roma, al sito ufficiale giallorosso, ha spiegato i motivi per i quali ha lasciato i rossoneri per arrivare nella Capitale.
Ecco le sue parole: "Onestamente non avrei mai pensato che sarei andato a lavorare per un altro club italiano. Ho sempre creduto che la mobilità all'interno dello stesso Paese fosse qualcosa riservata allo staff tecnico o ai giocatori, e che per un dirigente fosse meno probabile, specialmente se si viene da una carriera lunghissima con un solo club. Ovviamente, l'opportunità di lavorare per un club molto importante come la Roma, con una lunga tradizione, in una bellissima città, con una proprietà di alto livello e un progetto ben definito per il futuro era affascinante. Il ruolo che mi è stato offerto è stato un po' come un riconoscimento dopo i 23 anni al Milan e ne sono molto orgoglioso, ma, d'altro canto, è stata anche la fine di un'era rossonera sancita dalla decisione ufficiale di Berlusconi di vendere il club. Il preliminare è stato firmato e prima o poi i cinesi prenderanno il controllo del club. Per me è stato come un messaggio: la tua era al Milan è finita. Ciò che abbiamo fatto al Milan ormai è storia e fa parte del passato, adesso l'unica cosa che conta per me è il presente e il futuro. Il mio presente è la Roma e spero che sia anche il mio futuro".
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