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Il Milan è uscito da San Siro amareggiato, per aver raccolto meno di quanto seminato e probabilmente questo ha condizionato l'analisi di Vincenzo Montella, scrive La Gazzetta dello Sport. L'Aeroplanino nel dopo partita ha manifestato tutta la delusione e il rammarico, convinto che il pareggio sia stato causato anche dai troppi falli commessi dall'Atalanta. Le statistiche, però, dicono che l'Atalanta ha commesso solo cinque falli in più dei rossoneri. Anche allargando i dati a tutto il campionato il confronto non è molto diverso: 274 falli per i bergamaschi, 260 per il Milan. Inoltre i nerazzurri hanno anche subito un po' più falli.
Gian Piero Gasperini, allora, ha voluto rispondere alle accuse, passando al contrattacco: "L'unico fallo da espulsione era quello di Bonaventura su Gomez. Il vero problema è che in Italia si fa confusione tra contrasti e falli. Solo i secondi devono essere puniti. Già la scivolata viene quasi sempre punita, se aboliamo ogni contatto diventa calcetto. In Italia ci sono squadre che esasperano i contrasti subiti e cercano sistematicamente il fallo con il cartellino giallo. Sabato Bonaventura a ogni contatto era per terra. All'estero ti fanno segno di rialzarti e il gioco continua, ma i giocatori di norma restano in piedi".
A fare da giudice supremo ci prova Arrigo Sacchi, che anche se non ha visto il match prova a dire cosa non gli piace nel calcio: "Non amo il calcio italiano quando si fischia troppo. Poi ci sono troppi tuffatori. Pensiamo ancora che si possa andare avanti con la furbizia. Ma così non c'è futuro, solo passato. La Federazione inoltre dovrebbe prendere provvedimenti contro chi protesta in maniera maleducata. In Premier al massimo contesta un giocatore, da noi tutti dall'arbitro".
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