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Gioco e carattere: Montella prova a ricostruire il Milan

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Nonostante la sconfitta contro il Napoli, il Milan di Vincenzo Montella inizia a prendere forma e quello che si vede è positivo in tanti aspetti

Redazione

Il Milan stecca l’esame del San Paolo mostrando diversi limiti sia a livello tattico che di qualità dei singoli ma dalla sconfitta contro gli azzurri si possono trarre anche indicazioni positive sulle quali Montella è chiamato a porre le basi per la ricostruzione del nuovo Milan, del suo Milan ad iniziare già da queste due settimane. Contro la squadra di Sarri, seppur ad intermittenza, si sono viste le idee di gioco volute dall’ex tecnico di Fiorentina e Sampdoria.

Sia nel primi 20 minuti del primo tempo, che nei primi 20 della ripresa si è visto un buon Milan: l’avvio di gara é stato a favore dei rossoneri che però hanno avuto il demerito di non concretizzare con Abate la più nitida delle palle gol; tuttavia la squadra sembrava ben disposta in campo, occupava bene gli spazi ed il gioco si sviluppava in maniera armonica con i rossoneri che sapevano sempre come giocare la palla perché tutti si muovevano correttamente. L’inizio del secondo tempo, seppur altrettanto positivo, è scaturito da una reazione di pancia e di personalità, altro aspetto su cui Montella sta lavorando molto in quanto la squadra, reduce da diverse stagioni negative sembrava aver perso autostima e voglia di lottare. Spesso negli ultimi anni, alla prima difficoltà la squadra si spegneva definitivamente mentre sabato sera, sotto addirittura di due gol, ha avuto la forza di reagire e di pareggiare in pochi minuti mettendo anche in mostra alcuni giocatori (Niang e Suso su tutti) capaci di saltare l’uomo, cosa molto rara nelle stagioni successive.

Ovviamente, come certificato dalla sconfitta e dai 4 gol subiti, rimangono gli aspetti negativi: basta veramente poco per spegnere la luce e, infatti, subito in primo gol di Milik, la squadra è stata in balia del Napoli fino alla fine del primo tempo subendo, come conseguenza, anche il secondo gol.

In più, sul 2-2, i rossoneri sembravano avere la partita in pugno ma proprio in questo momento hanno mostrato limiti tattici e mentali preoccupanti. A quel punto la squadra avrebbe dovuto gestire meglio il ritmo della partita per qualche minuto preparandosi a rintuzzare il prevedibile forcing del Napoli: col senno del poi sarebbe stato meglio provare a gestire il risultato, magari rinforzando il centrocampo per poi provare comunque a vincerla con qualche ripartenza. Invece il Milan ha continuato a giocare a viso aperto subendo colpevolmente il gol del 3-2 praticamente in contropiede.

Ancora una volta si è vista nettamente l’assenza di un uomo di spessore in mezzo al campo, capace sia di gestire i ritmi della partita che di dare adeguata protezione alla difesa. Allo stesso tempo sono emersi anche limiti mentali sfociati alla fine in un nervosismo ingiustificato che ha costretto la squadra a chiudere in 9 e che costringerà Kucka e Niang a rimanere fuori nelle prossime giornate. Montella, nonostante non sia soddisfatto dal mercato, ci sta comunque provando e la sua cura sembra funzionare al momento solamente per alcune fasi del match. Perché le cose che riescono per venti minuti non possono riuscire anche per trenta e poi, magari per quaranta a tempo? E' questo l’interrogativo su cui dovrà lavorare il mister chiamato ad incidere sulla continuità soprattutto nell’arco dei novanta minuti.

 

Gaetano De Pippo

 

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