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4-3-3, IL MODULO “BARCELONISTA” DI MISTER BROCCHI – Diciamolo, il presidente Berlusconi da alcuni mesi era stufo di vedere un Milan tutto difesa e ripartenze, sia per mancanza di interpreti sia per la mentalità di Mihajlovic che fa del catenaccio il suo credo. Ed è per questo che già da alcune settimane il patron rossonero stava pensando a Cristian Brocchi, tecnico 40enne dalle idee giovani e fatto da un calcio moderno. Il 4-3-3 è il modulo principale che il nuovo tecnico rossonero potrebbe applicare al Milan, confermando in toto il reparto arretrato con Donnarumma in porta, Abate e Antonelli sugli esterni bassi supportati al centro da Romagnoli e Alex. Centrocampo a tre con un regista puro davanti alla difesa, Montolivo o Locatelli, e due mezzali che rispondono ai nomi di Kucka (destra) e Bertolacci (sinistra). Per quanto riguarda l’attacco, il modulo di Brocchi prevede due ali a piede invertito con Bonaventura (piede destro) sulla sinistra e Honda (piede sinistro) sulla destra che supporteranno Bacca, vera e propria punta centrale rossonera.
PRONTA LA VARIANTE COL TREQUARTISTA, IL 4-3-1-2 PRESIDENZIALE – Il 4-3-3 è il modulo di Cristian Brocchi, mentre il 4-3-1-2 è il sistema di gioco preferito da Silvio Berlusconi che, da sempre, è innamorato della figura del trequartista. In questo caso porta, difesa e centrocampo resterebbero invariati, con Bonaventura che andrebbe a ricoprire il ruolo del fantasista, mentre Balotelli ritornerebbe titolare in attacco insieme a Bacca per formare il miglior tandem offensivo del Milan. Difficile vedere in campo uno tra Luiz Adriano e Menez, che nel nuovo modulo di Brocchi inizialmente non sembrerebbero trovare spazio, se non a partita in corso.
DUE MODULI, UNA PREROGATIVA: GIOCO PALLA A TERRA – Su entrambi i moduli verrà applicato il gioco palla a terra con la squadra che sarà abbastanza corta, evitando al massimo i lanci lunghi e avendo una maggior cura nella copertura dei reparti per facilitare i passaggi corti e la ricerca degli attaccanti nelle azioni offensive. Come piace al presidente insomma, che vuol tornare quanto prima ad ammirare un Milan “padrone del campo e del giuoco, che deve vincere convincendo”. E Brocchi lo sa bene. Adesso la palla passa a lui, il catenaccio di Mihajlovic è già diventato un lontano ricordo. Da dimenticare in fretta, per il presidente Berlusconi.
Ruggiero Daluiso
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