Catapultato sul palcoscenico della stracittadina milanese al posto dell’infortunato Alessio Romagnoli, Gustavo Gomez ha affiancato Gabriel Paletta al centro della difesa del Milan con il compito di fermare lo spauracchio Mauro Icardi, capitano e bomber dell’Inter.
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Gustavo Gomez, un muro dai piedi ruvidi
Non è un mistero che lo staff medico del Milan, sotto l’occhio vigile di mister Vincenzo Montella, le abbia provate tutte per recuperare Romagnoli il cui infortunio, occorso durante l’amichevole internazionale Italia-Germania, ha preoccupato non poco l’ambiente rossonero in vista del derby.
Tuttavia, appurata l'impossibilità di avere a disposizione il centrale romano, il tecnico campano non ha avuto dubbi sul nome del sostituto, scegliendo come partner del solido Paletta di questo inizio di stagione il centrale ex Lanus, Gomez.
L’impatto con il derby non è stato dei più semplici per il ventitreenne paraguayano. Complice una partenza a razzo dei nerazzurri, con Ivan Perisic e Antonio Candreva abili nelle incursioni e pronti sollecitare a più riprese gli interventi dei due centrali, Gomez ha dovuto lavorare di fisico e di rapidità per evitare guai in difesa trovandosi allo stesso tempo nella necessità di rilanciare l’azione rossonera.
È chiaro come il paraguayano, impiegato in campionato prima del derby per 7 volte - per complessivi 354 minuti – di cui tre da titolare nei match contro Napoli, Sassuolo e Pescara, non disponga della tecnica e della visione di gioco necessarie per dare il via alla manovra offensiva. E così, liberato da sofferti compiti di impostazione, Gustavo ha interpretato al meglio, specialmente nel secondo tempo, con la squadra schiacciata nella propria metà campo a difesa del vantaggio, il mandato difensivo affidatogli da mister Montella.
Gomez ha giocato in modo apprezzabile, catalizzando tutti i palloni di testa, lanciandosi con coraggio su ogni contrasto ed ergendosi come vero e proprio muro difensivo davanti a Gianluigi Donnarumma, riuscendo nell’intento, aiutato dall’ottimo Paletta, di annullare Icardi.
Solo all’ultimo respiro, e ad seguito di calcio piazzato, con Gomez preoccupato di rendere inoffensivo il centravanti argentino, l’Inter è giunta al pareggio, con conseguente amarezza finale manifestata dal giovane difensore che, con il minutaggio accumulato domenica, diventa per presenza il quinto dei difensori milanisti proponendosi come valida alternativa al quartetto titolare composto da Ignazio Abate, Paletta, Romagnoli e Mattia De Sciglio.
Enrico Maggioni
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