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Higuain e non solo: quando i ‘tradimenti’ fanno boom di “tattoo-changing”

Lorenzo Romagna

I dati legati ai 'tradimenti' calcistici fanno drizzare la pelle. No, non riguardano soldi, maglie vendute o abbonamenti in crescita. Si tratta del fenomeno del "tattoo-changing"

e non solo. L’argentino è solamente uno degli ultimi giocatori che hanno tradito - se così si può dire - tifosi e squadra di appartenenza per passare in un club rivale. Carlitos Tevez, ad esempio, dopo aver giurato amore eterno al Manchester United, nell'estate del 2009 si trasferì al Manchester City. Ma anche Fernando Torres e Cesc Fabregas non si comportarono meglio. Il primo approdato al Chelsea dopo aver militato per quattro stagioni al Liverpool, il secondo trasferitosi ancora al Chelsea dopo esser stato una bandiera dell’Arsenal per diversi anni. Persino in Italia gli esempi non mancano. Gabriel Batistuta, Roberto Baggio, Josè Altafini, Vincenzo Montella (si, anche il tecnico rossonero tradì la fiducia dei tifosi genoani per passare alla Sampdoria) sono solo alcuni dei tanti tradimenti italiani. Insomma, chi più ne ha… più ne metta.

E il Milan? No, non ci siamo dimenticati. Anche a Milanello gli ‘infedeli’ sono passati. Fulvio Collovati, dopo ben 6 stagioni in maglia rossonera, nel 1982 si trasferì nei cugini nerazzurri. Senza dimenticare Ronaldo Luís Nazário de Lima. Bandiera dell’Inter, dopo 5 stagioni al Real Madrid, decise di tornare a Milano. A Milano, si, ma non nella parte nerazzurra del naviglio. Pronti e via. E, oltre al danno, anche la beffa. Al primo derby tra Milan e Inter, infatti, fu proprio il brasiliano a siglare il vantaggio milanista (la partita terminò poi 2-1 per l’Inter, ndr). Mani dinanzi le orecchie e esultanza non proprio pacata per l’ex Real Madrid e Barcellona.

I dati che emergono da questi 'tradimenti' sono alquanto curiosi e, al tempo stesso, incredibili. Soldi, maglie vendute, abbonamenti in crescita? Niente di tutto questo. Stiamo parlando dei dati legati ai tatuaggi dei tifosi. Nel periodo estivo, infatti, secondo uno studio approfondito di Quanta System Observatory, ogni anno si scatena un boom di “tattoo-changing”. Tantissimi i tifosi che si pentono dei loro tatuaggi. Che sia il tattoo di uno stemma o di un giocatore, il fenomeno di quelli cancellati ogni estate aumenta sensibilmente. Tanto che nella Top 10 dei tatuaggi di cui gli italiani, anche quest’anno, si sono pentiti prima delle vacanze figurano anche quelli di stemmi o campioni della propria squadra del cuore.

Il quadro, dunque, sembra essere chiarissimo. Secondo Quanta System Observatory, ben il 25% degli italiani si pentono dei tatuaggi di giocatori e degli stemmi della squadra per cui fanno il tifo. Nell’estate 2016, ad esempio, il “tattoo-changing” pare aver subito un boom alquanto notevole. Il motivo? Semplice: il trasferimento di Gonzalo Higuain dal Napoli alla Juventus. Già tantissimi i napoletani che hanno deciso di cancellare il campione argentino raffigurato sulla propria pelle. E chissà se anche i tifosi dell’Inter nel 2007, dopo l’approdo di Ronaldo a Milanello, non siano corsi dai tatuatori di fiducia per rimuovere il tattoo di quello che viene ritenuto uno dei più grandi ‘infedeli’ della storia interista.

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