archivio2016

HONDA, quando il numero ’10’ sa solo di marketing

Edoardo Lavezzari

Keisuke Honda al Milan non ha mai brillato, limitandosi sempre al compitino eppure la prestigiosa maglia numero 10 è sua. Il marketing pesa più del campo

Honda, di base, sarebbe un vero trequartista e nel Giappone, come anche al CSKA Mosca, riveste quel ruolo che però, in questo Milan e non solo, non è previsto. Come se non bastasse, nelle rare occasioni in cui è stato schierato nel suo ruolo naturale il giapponese non ha certo brillato, ma anzi è parso il solito giocatore compassato che ci siamo abituati a vedere sulla fascia destra. Il giocatore che non prova il dribling, quello che non tira praticamente mai, quello che raramente sbaglia il passaggio, ma cerca sempre la soluzione più facile, se non la più banale. Insomma, Honda è stato tante cose, alcune positive, altre negative, ma non è mai stato quello che un vero "numero 10" dovrebbe essere. Il giapponese non ha mai fatto esaltare San Siro con una giocata, non è stato quasi mai decisivo con una giocata fuori dal coro e raramente ha mandato in porta un compagno.