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Honda tra rinnovo e partenza: quale futuro per il giapponese?

Daniele Triolo

Keisuke Honda sembrava destinato a restare al Milan, ma, negli ultimi giorni, si fa sempre più probabile una sua partenza: il punto della situazione

Quest'oggi, lunedì 13 giugno, Keisuke Honda, trequartista giapponese del Milan, . Il nazionale nipponico è arrivato al Milan nel gennaio 2014, proveniente dal CSKA Mosca, al termine di una lunga ed estenuante trattativa risoltasi nella maniera in cui Adriano Galliani ha sempre preferito operare, di recente: facendo vestire il calciatore di rossonero alla scadenza del suo contratto con la società russa.

Al Milan, Honda, non ha mai brillato per continuità di rendimento: il giapponese ha offerto lampi di classe, certo, ma a corrente alternata, ed il suo periodo migliore in maglia rossonera resta, con tutta probabilità, l'inizio della stagione 2014-2015, quando, sotto la guida tecnica di Filippo Inzaghi, schierato titolare fisso a destra nel tridente d'attacco, aveva realizzato 6 reti nelle prime 7 giornate di campionato. La sua stella, però, si è presto offuscata, e, nell'ultima stagione, Honda si è fatto apprezzare più che altro sotto il punto di vista tattico: per lui, gol ed assist con il contagocce, ma che lo ha reso elemento quasi imprescindibile tanto per Sinisa Mihajlovic quanto per Cristian Brocchi.

L'abnegazione e l'impegno del samurai non sono mai stati in discussione: in società, lo considerano un ragazzo intelligente, “un grande giocatore” (parola di Galliani), ed , al punto tale che, nei giorni scorsi, si era sparsa la voce di una sicura conferma in rosa anche per la stagione successiva, con il club di Via Aldo Rossi, in scadenza il 30 giugno 2017. , per il Milan, un po' perché, tatticamente, il numero 10 costituisce sempre un calciatore sul cui fare totale affidamento, ed un po' perché, con l'imminente (?) ingresso in società dei nuovi proprietari cinesi il nome e l'eco che Honda riveste in Asia avrebbero fatto da volano per l'espansione del brand A.C. Milan in Oriente.

Poi, come un fulmine a ciel sereno, nei giorni scorsi sono arrivate , durante le quali ha rivelato, in sostanza, di non essere poi così soddisfatto di questi suoi due anni e mezzo in Italia, di non essere sicuro che il Milan voglia poi puntare con convinzione su di lui e che, soprattutto, lui non è più così certo di voler restare rossonero. Tra l'altro, non si tratta della prima volta che il 'pacato' Honda si lascia andare a dichiarazioni intrise di polemica, come, per esempio, nell'ottobre 2015, quando dopo lo 0-4 contro il Napoli, Honda disse che , scaricando le colpe su Mihajlovic (e sulla società che non investe come Manchester City o PSG) e sollevando dalla responsabilità i giocatori. Dichiarazioni, poi, ribadite anche nello scorso gennaio, che provocarono una stizzita replica del tecnico serbo.

Forse, questi ripetuti 'incidenti di percorso' potranno essere alla base di un addio di Honda in questa sessione estiva di calciomercato: sull'ex CSKA Mosca, c'è , quali, su tutti, Everton, West Ham e Tottenham, pronte a presentare al Milan un'offerta economica per portare il giapponese in Premier League. Honda, che non ha mai nascosto l'intenzione di voler tornare a giocare le coppe europee, potrebbe pensarci; il Milan, nel caso in cui si vedesse recapitare un assegno di 7-10 milioni di euro, sicuramente provenienti dalla terra d'Albione. La sua cessione, infatti, porterebbe una bella plusvalenza nelle casse del club, il che non guasta mai.

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