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Il calcio di Brocchi: difesa alta, creatività e prendere rischi

Cristian Brocchi Milan
La Gazzetta dello Sport descrive i concetti espressi da Brocchi nei suoi primi allenamenti a Milanello

Gianluca Raspatelli

La Gazzetta dello Sport di oggi, tramite il suo inviato di tutti i giorni a Milanello, descrive i concetti espressi da Cristian Brocchi nei suoi primi allenamenti da tecnico della prima squadra rossonera.

Partendo dalla difesa, Brocchi vuole una difesa molto alta. L'obiettivo è cercare di creare densità nella metà campo avversaria per recuperare immediatamente il pallone, prendendo qualche rischio sulla profondità. I terzini devono attaccare e dare ampiezza alla manovra. Infatti col 4-3-1-2 l'utilizzo delle fasce dipende esclusivamente da loro.

A centrocampo ci sarà il regista, che inizialmente sarà Montolivo. I difensori e le mezz'ali devono vedere nel regista un perenne punto di riferimento. Nel momento in cui fosse marcato a uomo, saranno i difensori centrali (soprattutto Romagnoli) e le mezz'ali a dettare i tempi dell'azione. Quando ha palla il regista, Brocchi vuole che le due mezz'ali facciano movimenti opposti, ovvero una attacchi lo spazio, l'altra venga a prendere palla sul corto. In questo modo dovrebbero esserci sempre molteplici possibilità di passaggio, considerando anche i terzini e il trequartista. Proprio il trequartista deve fare movimenti soprattutto in orizzontale, senza dare punti di riferimento alla difesa avversaria.

Infine le due punte. Bacca dovrà sempre aggredire la profondità, giocare sull'ultimo uomo e trovarsi in area di rigore. Invece la seconda punta, che domenica dovrebbe essere Balotelli, ha quasi totale libertà di movimento, uscendo dalla linea difensiva avversaria per ricevere palla e favorire l'inserimento delle mezz'ali.

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