Da sempre precoce. Tutta la carriera di Manuel Locatelli è stata "sotto età". Non è da tutti. Il giovane centrocampista se l'è sempre vista con compagni di squadra più grandi, essendo bravo. Difficilmente ha giocato nella sua categoria di pertinenza, ha sempre bruciato le tappe. Dopo tutto, scrive La Gazzetta dello Sport, Locatelli gioca sotto età anche adesso: ha 18 anni ed è già un elemento importante del Milan di Vincenzo Montella. Troppo presto? Forse sì, o forse no, visto che il portiere titolare rossonero ha 17 anni e la squadra ha l'età media più bassa di tutto il campionato. Non è un caso, ma è un progetto. Il Milan, da anni, sta lavorando sulle giovanili e adesso è pronto a lanciare l'ennesimo campione. Casuale, o meglio inconscia, è l'esultanza di Locatelli dopo il primo gol in Serie A: una corsa per tutto il campo, senza capire molto probabilmente. Il ragazzino, ovviamente, è ancora incredulo.
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Il gol, la corsa, il pianto. Il Milan riparte da Locatelli
Spesso la parola "sogno" è abusata, ma in questo caso rende bene: sinistro perfetto al volo, la rete che si gonfia, il boato di San Siro, la consapevolezza di aver segnato una rete decisiva. A fine gara Riccardo Montolivo, nonostante i fischi che lo avevano sommerso al momento del cambio per Loca, è andato ad abbracciarlo in mezzo al campo, da capitano vero. Alla fine, Manuel è crollato, sotto il peso delle emozioni. Un pianto a dirotto che è continuato anche durante l'intervista.
Questa esplosione, comunque, sorprende fino a un certo punto. Il primo ad accorgersi di lui, o almeno a esaltare pubblicamente le sue doti, è stato come spesso accade Silvio Berlusconi. Di Biagio gli aveva già spalancato le porte dell'Under 21, Montella lo ha gettato al centro del Milan: Locatelli è il giocatore più utilizzato dalla panchina. Tutti i milanisti lo adorano, anche perché è un vero "canterano": ha iniziato dagli esordienti.
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